Con “FLY DOWN”, la cantautrice e performer DƏVA firma un nuovo capitolo della sua evoluzione artistica. Un brano che unisce denuncia e consapevolezza, femminilità e resistenza, nato da un episodio personale ma destinato a farsi portavoce di molte. La collaborazione con il maestro Giancarlo Prandelli si conferma il cuore produttivo di un progetto che cresce brano dopo brano, viaggio dopo viaggio. In questa intervista, DƏVA ci racconta com’è nato “FLY DOWN”, perché scrivere è un’urgenza e come ha imparato a trasformare la rabbia in potenza creativa.
Intervista
• “FLY DOWN” è un grido tagliente contro chi giudica senza conoscere. Qual è stata la miccia che ti ha fatto scrivere questo brano?
“FLY DOWN” è nata grazie a delle critiche ricevute e riportate da un’altra persona amica nei miei confronti, per il mio carattere espansivo e solare che viene spesso visto per altro.
Chi non mi conosce crede che io sia una persona totalmente diversa da quella che sono poi nella realtà.
Con gli anni ho imparato bene ad allontanare certi tipi di soggetti, probabilmente cresciuti a suon di traumi irrisolti. In ogni caso, il brano è nato da un episodio realmente accaduto tra me e un ragazzo che dopo essersi sentito ferito nell’orgoglio ha iniziato a sparlare di me.
• Nel ritornello inviti qualcuno a ridimensionarsi: da artista donna, quanto è importante oggi saper alzare la voce e scegliere le parole giuste?
Come artista donna, credo sia di fondamentale importanza saper alzare la voce e scegliere bene le parole. Saper parlare sempre con rispetto, ma anche con determinazione. Per noi, è fondamentale far passare questi messaggi, per sentirci più libere di essere noi stesse.
Si sa bene che per noi donne la notorietà, quando c’è o se arriva, può portare a delle critiche estreme, a volte non inerenti al nostro tipo di carriera e in quanto donna mi sento in dovere ogni giorno di difendere questo sistema ormai adottato dalla nostra società. I social media ne sono solo un piccolo esempio.
In quanto artista che vive di arte ed emozioni e che è alla ricerca continua del suo equilibrio, so bene che le critiche sono all’ordine del giorno e appunto il brano “FLY DOWN” serve anche a me come monito per ricordarmi quanta strada ho fatto fino ad oggi, soprattutto in termini di percorso e crescita personale.
• Usi immagini forti come il filo spinato tra i denti. Quanto conta per te che la musica sia anche corpo, urgenza, espressione visiva?
Posso dirti che la musica per me è una sorta di urlo feroce che nasce da dentro, e quindi sì, è letteralmente un’urgenza, come quando hai una sete tremenda e fa caldo da morire.
Una specie di sogno lucido che arriva perché vuole esistere, dove io sono il mezzo che lo rende visibile agli altri. Vivo di musica e la scrivo come presa di coscienza, per respirare, per esistere, come atto di protesta, come un passo verso la libertà e la mia verità più selvaggia e per essere fedele a quella che sono.
E sento che senza questa urgenza, senza questa presenza corporea e visiva, la mia arte perderebbe completamente il suo senso.
La musica non è solo suono, è il senso della mia vita, la mia sfida e il mio compromesso con il mondo.
Sai, non sono una di quelle ragazze che segue le mode o le tendenze, semplicemente scrivo quella che sono.
In tutte le mie canzoni cerco di trasmettere dei messaggi, dei pensieri che nascono dalle mie esperienze, che magari potranno aiutare qualcun’altro a sentirsi meno solo o semplicemente più compreso.
• Il brano nasce da una collaborazione con un maestro come Giancarlo Prandelli. Come si bilancia la tua visione istintiva con l’esperienza produttiva di chi lavora al tuo fianco?
A fine settembre 2023 grazie ad un incontro fortuito ho incontrato Giancarlo e da lì è cambiato praticamente tutto. Dopo diverse delusioni lavorative, ero molto scettica riguardo a reinventarmi.
Due anni fa mi sentivo dire da altre persone del settore che ero troppo grande, che ormai avevo 26 anni, che le mie canzoni erano troppo particolari e non sarebbero mai funzionate in commercio, e cose del genere.
È stato grazie a lui che oggi il progetto DƏVA esiste.
Sì, perché con Giancarlo non abbiamo prodotto un solo brano, ma un vero progetto musicale nel tempo, fatto di consapevolezza, studio, impegno e sacrificio.
“FLY DOWN” è la 25esima canzone che abbiamo prodotto e pubblicato insieme fino ad oggi. Farà poi parte del mio terzo album che uscirà ad ottobre e conterrà 11 brani.
Lui mi sta insegnando anche il suo lavoro, passiamo così tante ore in studio che ormai ho perso il conto, abbiamo la fortuna entrambi di avere una grande velocità nella creazione delle canzoni e nelle produzioni, perché ci viene naturale grazie alla nostra grande passione.
Sono quindi quasi due anni che faccio Roma-Brescia ogni weekend per lavorare e costruire il mio futuro.
La musica è confronto continuo e grazie a lui riesco a mettermi in discussione ogni giorno, come cantante, come musicista, come autrice e produttrice.
Posso dirti che Giancarlo da due anni a questa parte è una figura fondamentale, per tutta la fiducia che abbiamo conquistato nel tempo. Per me, il suo giudizio è indispensabile, le sue indicazioni sono il mio pane, per la mia crescita ed evoluzione artistica.
Ormai la GNERECORDS è un po’ come la mia seconda casa, mi sento davvero orgogliosa e tanto fortunata.