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Torchio torna con un nuovo album che si distingue per sobrietà e coerenza. “Au Contraire”, pubblicato da Ohimeme, si articola in otto tracce che indagano l’animo umano con uno sguardo lucido, accompagnato da arrangiamenti misurati e testi ben scritti.

C’è una costante attenzione al linguaggio, in questo disco. Ogni parola sembra scelta con cura. Non ci sono slogan né frasi fatte. Torchio scrive con rispetto per chi ascolta. Insieme a Massimiliano Bocchio, costruisce testi che parlano anche di disagio, ma senza autocommiserazione. In “Quella Vocina Di Merda”, per esempio, racconta un pensiero disturbante con asciuttezza, senza indulgere nel dramma.

I brani sono molto diversi tra loro, ma uniti da una sensibilità comune. “Laila” è forse la canzone più immediata, con un messaggio chiaro e una melodia che resta impressa. “Gli Amanti Volanti” e “Sangue Inchiostro” mostrano invece la parte più poetica dell’autore, quella che ama giocare con i riferimenti e la forma. La scelta di registrare una versione orchestrale di “La Città Scollegata” dal vivo, con archi e soprano, aggiunge un elemento di profondità.

Torchio non fa un disco pop, né un album concettuale. Fa un lavoro coerente, su misura per chi ha voglia di ascoltare testi veri e musica che non urla. La produzione di Luca Grossi accompagna senza mai appesantire. Anche nei momenti più pieni, come in “Lo Farei”, ogni strumento ha il suo spazio.

“Au Contraire” è un disco che si inserisce con coerenza nella tradizione della canzone d’autore italiana, ma senza nostalgia. Torchio guarda avanti, con stile sobrio e scelte consapevoli.

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