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Daniele Faraotti, capricorno classe 1961, ha una carriera musicale ricca e variegata. Dopo collaborazioni con artisti come Patty Pravo e Claudio Lolli, nel 2008 pubblica l’EP Ciò che non sei più, accolto positivamente dalla critica. Seguono l’album Canzoni in salita (2012) e l’opera strumentale In Cage’s shoes (2014), un omaggio a John Cage. Dopo una pausa, torna con English Aphasia (2019) e inizia a lavorare al progetto Phara Pop vol. 1. Alla fine del 2023 pubblica due singoli che anticipano l’album EP! EP! Urrà! (ottobre 2024), preludio a un tour che partirà nel gennaio 2025 da Reggio Emilia.

INTERVISTA

Ciao Daniele! Benvenuto nel Meiweb, è un vero piacere averti qui con noi. Per i lettori che non
ti conoscono, parlaci un po’ di te. Chi è Daniele Faraotti?

Ciao Mei! Ne è passata di birra sotto i ponti. Ero lì a Faenza nell’edizione Mei del 2005. Il tavolinetto
traballante colmo di copie del mio primo demo album. Discograficamente la rumba inizia nel 2008. Sei
album all’attivo tra cui Ep! Ep! Urrà! uscito ai primi di ottobre. Daniele Faraotti, cantautore anziano di
provincia. Sogna di canzoni e pecore elettriche in Val Pusteria. Nei momenti liberi dorme
compulsivamente ma la sua vera passione è il cibo.

EP! EP! URRA! È il tuo nuovo album. Presentacelo un po’ com’è stato scriverlo?

Alcune canzoni vengono da appunti datati 2019. Ad esempio la title track. Per quanto mi riguarda, di
solito, la scrittura delle canzoni si articola così: groove ritmico (ultimamente quasi sempre loop), giro
armonico, scrittura estemporanea della melodia in finto inglese. Poi tagli e dettagli, rifinitura
dell’arrangio e scrittura dei testi. Cantato finale con registrazione. Mix e master. Scriverlo e registrarlo
mi ha dato una viva e vibrante soddisfazione.

Il disco ha un sound pop sperimentale e molto colorato: a cosa ti sei ispirato per scriverlo?

Ho un background d’ascolti da far invidia alla coscienza collettiva. Non mi ispiro a niente in
particolare, ma sono altresì convinto che a un orecchio attento le paternità saltino tutte fuori.

Se dovessi descrivere questo nuovo disco con sole tre parole, quali sarebbero e perché?
Computeroso perché ho usato solo suoni della daw e ho suonato tutto con una piccola key.
Orecchiabile, perché mi pare un disco dalla facile fruibilità. Prodotto, perché Ep! Ep! ha un produttore.
È la prima volta nella mia produzione. Lui è Ivano Giovedì, oltre ad aver prodotto l’album lo ha anche
mixato e masterizzato. Sono molto soddisfatto della collaborazione. Ivano insieme a Roberto Villa ha
anche curato il passaggio dei mix su nastro. Dove? E dove se non all’AMOR MIO NON MUORE di
Forlì.

Siamo giunti alla fine. Felici di essere stati insieme. Manda un saluto speciale a tutti i lettori del
MEI e dicci dove possiamo trovarti sui social e dove possiamo ascoltare la tua musica.

Ciao Mei, salutami tutti, continua così e vediamoci a Spaghetti Notte uno di ‘sti giorni.

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