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Nel cuore della nuova economia musicale, un concetto si sta affermando con forza: il superfan è il nuovo asset strategico.
In un’industria sempre più frammentata e dominata da algoritmi, piattaforme come Sesh stanno rivoluzionando il modo in cui artisti e fan si connettono, monetizzano e costruiscono comunità. Il tutto, con un oggetto tanto semplice quanto potente: una fan card digitale nel wallet del telefono.

Analizziamo il modello Sesh: dal like al legame

Fondata nel 2023, Sesh ha raccolto oltre 7 milioni di dollari per sviluppare un ecosistema che consente agli artisti di possedere i dati dei propri fan, comunicare direttamente con loro e monetizzare in modo sostenibile.
Il cuore del sistema è la fan card digitale, una tessera salvata nel wallet mobile (iOS o Android) che trasforma ogni fan in un membro ufficiale della community dell’artista.

Con questa card, i fan ricevono:
•⁠  ⁠Notifiche push dirette (senza passare da social o app)
•⁠  ⁠Accesso a contenuti esclusivi, prevendite, eventi VIP
•⁠  ⁠Possibilità di interagire in live session e spazi gamificati

Per gli artisti, è una rivoluzione: niente più intermediazioni, niente più dipendenza da piattaforme che trattengono dati e visibilità.

Nella Superfan economy sono i numeri che contano

Secondo i dati presentati da Sesh agli investitori, l’80% della spesa totale dei fan proviene da una minoranza: i superfan.
Questi rappresentano solo il 15% del pubblico, ma sono disposti a spendere molto di più per esperienze autentiche e connessioni dirette.

Volete una idea del mercato potenziale? Oltre 34 miliardi di dollari a livello globale.
E l’Italia, con la sua forte cultura musicale e fandom affezionati (penso ai fan club storici di artisti come Laura Pausini o Tiziano Ferro), è terreno fertile per questo tipo di innovazione.
Nel panorama discografico italiano, l’adozione di strumenti digitali per la fanbase è ancora in fase embrionale. Però l’interesse cresce: artisti indipendenti e major stanno esplorando modelli di fidelizzazione diretta, soprattutto in un contesto post-pandemico dove il live è tornato centrale ma con margini più stretti.

Le fan card digitali potrebbero rappresentare:
•⁠  ⁠Un nuovo canale di monetizzazione diretta
•⁠  ⁠Uno strumento per segmentare e premiare i fan più attivi
•⁠  ⁠Un ponte tra esperienza fisica e digitale, ad esempio integrando la card con il biglietto del concerto o il preorder di un vinile

Uno degli aspetti più rivoluzionari del modello Sesh è la proprietà dei dati.

Gli artisti accedono a informazioni come età, posizione, abitudini di ascolto e interazioni, il tutto gestito in un’unica dashboard potenziata dall’intelligenza artificiale.
Questo consente campagne mirate, offerte personalizzate e una comprensione profonda del proprio pubblico.

Dunque Il futuro è nel wallet?

La fan card digitale non è solo un gadget: è una chiave d’accesso a un nuovo tipo di relazione tra artista e fan. Un rapporto più diretto, più autentico, più redditizio.
In un mondo dove i social sono saturi e i feed sempre più caotici, il wallet diventa un luogo intimo, privilegiato, dove la voce dell’artista può arrivare senza filtri.

L’economia del superfan è appena iniziata
Chi saprà cavalcarla, potrebbe riscrivere le regole del gioco musicale.

(a cura di Marco Stanzani)

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