Roberta Giallo, cantautrice e presidente di Aia Artist (Associazione artisti indipendenti italiani), dopo le dichiarazioni critiche rilasciate giorni fa sul cast di Sanremo 2025 (riportate anche dall’ANSA il 4 dicembre https://www.ansa.it/amp/sito/
notizie/cultura/musica/2024/ 12/04/roberta-giallo-aia-no- ad-artisti-e-testi-misogini-a- sanremo_8f7f4ae6-fcce-4640- 8179-cbb0ecf9ac7c.html), dopo gli ultimi accadimenti relativi al Concerto di Capodanno al Circo Massimo, torna sul tema della responsabilità di chi ha in mano la direzione artistica dei Festival sostenuti con i soldi pubblici. Ecco le sue riflessioni, condivise oggi anche sui suoi social.
<xjRunD5iZH-20241219170014.jpeg>
“SULL’ABUSO DELLA PAROLA CENSURA, ARMA DI DIFESA COLLAUDATA CONTRO CHI FA PENSIERO CRITICO, NON CENSORIO. Evocare la “censura” perché è l’unica carta da giocarsi in difesa di chi produce canzoni-turpiloquio di contro a chi non gradisce certi “artisti” su certi palchi; soprattutto quando il soggetto in questione invade tutto l’anno tutti gli spazi mediatici più rilevanti (radio, tv , social media, piattaforme streaming, podcast) e di maggiore diffusione, è quasi ridicolo. Nessuno brucerà i suoi testi, o impedirà che i suoi brani circolino per tutti su Spotify, nessuno gli impedirà che si esprima, anche a lungo, se mai vorrà, per difendere la sua posizione.
Arte e censura: qui non c’è censura, mi chiedo se ci sia dell’arte. Quando ad ogni modo ponevo già la domanda giorni fa: perché invitare certi “artisti” a Sanremo? Perché invitare un trapper tanto divisivo a Capodanno, pagato anche dai soldi pubblici? Perché dare soldi pubblici a chi già ne fa molti con “arte e atteggiamenti discutibili?”.
Cara RAI, quanta censura inconsapevole fai ogni anno nei confronti di tanti artisti e artiste meritevoli di attenzione, solo perché non hanno il plauso e l’appoggio delle grandi major? o perché non hanno milioni di streaming? Ma dove è l’impegno a innalzare il livello della cultura musicale e non solo in questo paese? In Italia abbiamo una questione culturale e morale da affrontare, e anche una questione di responsabilità legata alla direzione artistica/editoriale di Festival finanziati con i soldi pubblici. Infine, avrei gradito un minimo di coerenza, non totale _minima_ anche da parte di donne che durante l’anno utilizzano slogan in difesa delle donne e dell’emancipazione femminile, ma poi… È “tutto.”
CONTATTI
SITO: www.robertagiallo.com FB: www.facebook.com/
robertagiallo.rainbow INSTAGRAM www.instagram.com/
robertagiallo SPOTIFY: https://open.spotify.com/
artist/0QSab9AUMgrU4KehnFEAtc? si=5JelRFYYTNGncXwDntnqOw YOUTUBE: www.youtube.com/robertagiallo TIK TOK www.tiktok.com/@roberta_giallo