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“Sulla misura dell’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo ho incontrato difficoltà innanzitutto sulle risorse e poi con le istituzioni come l’Inps che mi hanno fatto notare come la legge delega non riporti mai il termine ‘welfare’ e che la legge parli di strumento di sostegno in favore dei lavoratori del settore, qualcosa di molto simile a un sostegno al reddito. Secondo loro, la copertura finanziaria è garantita sempre dallo stesso fondo che si chiama proprio per il sostegno economico temporaneo, quindi non introduce un welfare ma di fatto un sostegno economico”. Lo ha detto il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, intervenuto nella sede del MiC al convegno “La Canzone Popolare Live. Dati e prospettive”, organizzato da AssoConcerti, sulla situazione dell’industria della musica dal vivo in Italia.

Sull’argomento ha quindi preso la parola il deputato Matteo Orfini (Pd): “Sull’indennità di discontinuità il problema principale, ci siamo passati pure noi, è stato l’Inps perché loro, col conservatorismo tipico di alcuni pezzi di organizzazione dello Stato, faticano a recepire una cosa innovativa. Si fece quel fondo perché non se lo vollero caricare loro. Dissero ‘noi no, fatevelo’ e poi dicono ‘avete fatto il fondo’. Allora andiamoci insieme all’Inps, così abbiamo la memoria storica”, ha suggerito l’esponente dem a Mazzi che ha replicato: “Esatto, dobbiamo andarci insieme. Perché poi, quando siamo in Parlamento, Orfini interviene e dice che non ho capito le cose. Invece io le ho capite, solamente che non riesco a farle capire perché sono difficili. Quindi all’Inps ci dobbiamo andare per forza insieme”, ha chiosato il sottosegretario trovando un cenno di assenso da parte del sorridente Orfini.

Fonte: www.agcult.it

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