Entro il 2028 a livello globale autori ed editori perderanno circa 22 miliardi di euro di introiti a causa dell’intelligenza artificiale. È l’allarme lanciato dal presidente della Siae (Società italiana autori ed editori), Salvatore Nastasi, in occasione del seminario «Musica e intelligenza artificiale: opportunità, rischi e la sfida della regolamentazione», che si è tenuto ieri mattina a Roma, su iniziativa del ministero della Cultura.
Solo due su dieci degli iscritti Siae vedono con favore l’IA
«La Siae e gli autori non sono contro l’IA, che apre ovviamente un mondo completamente nuovo», ha detto Nastasi. Secondo i risultati di un sondaggio realizzato tra gli iscritti alla Siae, «solo due su dieci dei nostri rappresentati vedono con favore l’IA. Questo è un dato negativo: vuol dire che i nostri autori hanno paura. Dobbiamo cercare, attraverso le soluzioni di legge e attraverso una certa sensibilizzazione, di rovesciare il rapporto. L’importante è che ci siano delle regole stabilite e chiare».
Nastasi: sul tema della trasparenza la battaglia non è ancora finita
Oggetto della discussione è stato l’articolo 1 del disegno di legge sull’intelligenza artificiale, che secondo il presidente della Siae «va esattamente nella direzione che volevamo, cioè lega l’opera di ingegno al cervello umano, all’opera umana. Abbiamo voluto che ci fosse questo aspetto e il governo ci ha ascoltato. Così come ci sono stati una serie di altri interventi nel testo. Ci manca, però, ancora qualcosa. Sul tema della trasparenza, cioè sul tema di come questi motori dell’intelligenza artificiale funzionino e quali siano le regole, abbiamo iniziato una battaglia che non è ancora finita. Così come manca il cosiddetto opt-out, cioè manca ancora l’obbligo di espressa autorizzazione da parte dell’autore all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Uno sforzo ulteriore nel passaggio alla Camera ci vuole».
Per Enzo Mazza, ceo di Fimi, «l’aspetto fondamentale per questa nuova tecnologia è di dare delle regole precise sull’utilizzo dei contenuti, soprattutto sulla base di come questi vengono usati per addestrare le piattaforme».
Barachini: fondamentale trovare norme solide e sicure
«Il mondo», ha dichiarato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, «si chiede come difendere il diritto d’autore creativo e noi, con il governo italiano in accordo con norme europee, stiamo cercando di operare proprio in questa direzione: trovare norme solide, sicure e anche che possano evolversi con l’evolversi dei sistemi di IA è fondamentale».
FONTE: IA e musica, allarme Siae: a rischio 22 miliardi di € di introiti a livello globale – ItaliaOggi.it