Solista al Theremin diretta dal Maestro Riccardo Muti
Pavarotti sosteneva che ci fossero soltanto due tipi di musica: quella buona e quella non buona. Le produzioni indipendenti hanno – tra gli altri – il merito di oltrepassare i generi, non è fusion, è solo buona musica.
Accade così che tra le etichette che aderiscono al circuito Audiocoop ci sia anche Musica Lavica Records, che ha in cast Lina Gervasi, thereminista, flautista e compositrice.
Lina nasce come musicista classica, diplomata in flauto traverso sotto la guida del Mo. Salvatore Vella, avvicinatasi in un secondo momento al theremin, strumento che l’ha portata e continua a portarla in un viaggio musicale attraverso vari generi: dalle colonne sonore alla musica pop-rock, fino alla musica classica grazie alla sua recentissima partecipazione allo Stabat Mater di Giovanni Sollima diretto dal Mo. Riccardo Muti al Ravenna Festival.
“Collaborare col Mo. Riccardo Muti nel progetto Le Vie dell’Amicizia è un sogno che si avvera. Fin da piccola, già giovane flautista, ho sempre sognato di essere diretta dal grande Maestro: la sua fama e il suo talento sono leggendari per tutti e potermi ritrovare a lavorare con lui è stata una grandissima esperienza, estremamente formativa e incredibilmente stimolante. La sua visione musicale e il suo impegno per promuovere rispetto e fratellanza attraverso la musica sono fonte di grande ispirazione e aver preso parte, con il mio theremin, a questo evento dedicato alla migrazione e all’accoglienza ha creato una connessione invisibile ma forte e profonda tra chi parte alla ricerca di nuove opportunità e speranze e chi accoglie con grande amore e solidarietà”.
Il theremin, primo sintetizzatore delle storia e si suona senza alcun contatto fisico, è uno strumento magico ed affascinante, dal timbro simile alla voce umana: un suono unico ed evocativo.
I suoni sono prodotti dal movimento delle mani all’interno del campo magnetico irradiato da due antenne che comunicano tra di loro.
“La possibilità che mi da il theremin, di produrre suoni senza contatto fisico diretto mi fa riflettere sull’idea che anche le distanze più grandi le imprese più difficili possono essere superate, grazie anche ad empatia e comprensione.
Il progetto Le Vie dell’Amicizia ci ricorda l’importanza di usare l’arte come strumento per promuovere la pace e la comprensione tra i popoli.”
Il circuito MEI – Audiocoop, da sempre impegnato nello scouting di giovani talenti e nell’offrire poi spazi di visibilità agli stessi, ha avuto un ruolo importante anche per quanto riguarda Lina Gervasi. Nel 2020, infatti, Lina ha partecipato al contest “Arrangiami”, proponendo il suo personalissimo riarrangiamento di Parlami d’amore Mariù [Ennio Neri – Cesare Andrea Bixio]. Un lavoro così inconsueto e sorprendente, soprattutto per l’uso del theremin come strumento solista, da attirare particolarmente l’attenzione di uno dei giurati: Claudio Simonetti, fondatore dei Goblin e autore della maggior parte delle colonne sonore di Dario Argento.
Simonetti ha quindi invitato Lina a partecipare insieme a lui ad interventi musicali su reti televisive nazionali e alle registrazioni del disco pubblicato per il 45° anniversario di Suspiria, suonando da solista nella nuova versione prog-rock del famosissimo tema dell’omonimo film. Da quel momento si è instaurata una bellissima amicizia tra i due: Lina lo ha invitato come ospite del suo primo lavoro discografico ( e non solo stante che il disco musica l’omonimo romanzo che, a breve, diventerà anche un fumetto) da compositrice, Beyond the Mirror , in cui Simonetti suona sul brano Lost in the dark ( fra gli altri ospiti di prim’ordine del disco i Maestri Giovanni Sollima e Fabrizio Bosso).
Muovendo sapientemente le mani nel vuoto (apparente), riesce a individuare le note con precisione assoluta e imprime loro un’intensità e una grazia non comuni. Al punto da incantare lo stesso Giovanni Sollima, compositore e violoncellista di fama mondiale, che le ha affidato il ruolo di thereminista solista nel suo struggente Stabat Mater, che ha debuttato al Teatro Massimo di Catania nel 2021, in replica al Teatro Massimo di Palermo nel 2023 e che è andato nuovamente in scena, diretto da Riccardo Muti, al Ravenna Festival.
Assistendo allo Stabat, diretto da quest’ ultimo, si poteva apprezzare una bellissima similitudine sul palco: così come il direttore usava le mani per guidare l’intera orchestra, creando musica, anche Lina muoveva le mani nell’aria, all’interno del campo elettromagnetico del theremin, per produrre suoni dal grande carattere evocativo. Entrambi trasformavano il movimento delle mani in espressioni musicali.
“Per me è stato un grande onore poter disegnare nell’aria, attraverso il mio gesto, ciò che il Maestro Muti richiedeva grazie al suo gesto di direzione.”
Le sonorità dello “Stabat Mater” di Sollima descrivono perfettamente le emozioni collegate al profondo dolore di una madre che ha perso il proprio figlio.
“Suonare questa opera pensando alle tragedie nel Mediterraneo mi fa sentire ancor più vicina a chi soffre e a chi spera in un futuro migliore.
La musica è un linguaggio universale che può davvero costruire ponti di fratellanza tra i popoli.”
Ovunque si esibisca Lina lascia un segno, un seme da cui nascono nuove occasioni artistiche e umane, come quando, poche settimane addietro, a Lajatico, ha ricevuto apprezzamenti notevoli da parte di uno dei più famosi artisti italiani nel mondo: il Maestro Andrea Bocelli, che, avendo sentito parlare della storia e del grande talento della Gervasi, ha voluto incontrarla per ascoltarla suonare, cogliendo anche l’occasione per duettare insieme (piano e theremin).
Certi che questo solo l’inizio di una brillante carriera internazionale, restiamo in attesa di seguire i prossimi sviluppi di questa artista poliedrica.