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Si terrà il 20 marzo alle ore 16, presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma, il seminario “De-statalizzare la cultura. Forme di sostegno della Repubblica alla cultura”, promosso dall’Accademia dei Silenti. Un incontro che si preannuncia cruciale per affrontare il tema del rapporto tra Stato e cultura in Italia, ponendo l’attenzione sulle possibili alternative e strumenti di finanziamento per il settore creativo.

Un dibattito tra istituzioni e esperti

L’evento sarà introdotto dal poeta Davide Rondoni e vedrà gli interventi di Pierluigi Sacco, professore di Economia della Cultura all’Università IULM di Milano, e Sandro Cruciani, direttore delle Statistiche territoriali e culturali dell’ISTAT.

La discussione si arricchirà con la presenza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, accompagnato dai sottosegretari Lucia Borgonzoni e Gianmarco Mazzi. A dare il saluto istituzionale sarà Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati.

Una pluralità di voci per ripensare il sistema culturale

Al centro del dibattito, la necessità di ridefinire il modello di sostegno alla cultura in Italia, spesso legato a finanziamenti statali che, sebbene essenziali, potrebbero non essere sufficienti per garantire una crescita sostenibile del settore. Tra le tematiche chiave: il ruolo del mecenatismo privato, il crowdfunding culturale, l’incentivazione fiscale per le imprese creative e la possibilità di una maggiore autonomia gestionale per le istituzioni culturali.

A confrontarsi su queste prospettive ci saranno figure di spicco del panorama culturale e politico italiano, tra cui Pier Paolo Bellini, Emanuele Boffi, Nicola Bonaduce, Vincenzo Bongiorno, Costantino D’Orazio, Maurizio Lupi, Ambrogio Sparagna, David Riondino e molti altri.

Verso un nuovo equilibrio tra pubblico e privato

Il dibattito si inserisce in un momento di grande trasformazione per il sistema culturale italiano. Da un lato, la necessità di garantire un sostegno pubblico efficace e capillare, dall’altro, l’opportunità di sperimentare modelli innovativi di finanziamento che possano rendere il settore più autonomo e resiliente.

L’incontro del 20 marzo rappresenta dunque un’occasione importante per interrogarsi sul futuro della cultura in Italia e sulle strategie migliori per far crescere l’industria creativa in un equilibrio tra Stato, privati e nuove forme di partecipazione collettiva.

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