L’appello di AudioCoop per un intervento dell’AGCM urgente è un grido d’allarme affinché si tuteli il patrimonio culturale italiano e si eviti la scomparsa di una filiera creativa musicale innovativa. La speranza è che le autorità rispondano prontamente prima che le azioni dannose abbiano un impatto irreversibile sul settore musicale italiano
Dopo le segnalazioni dello scorso anno e gli incontri con il Ministero della Cultura e con altre autorita’, AudioCoop ha ufficialmente inviato una lettera all’AGCM, l’Autorita’ Garante della Concorrenza e del Mercato, per segnalare le azioni di Spotify e Believe che rischiano di danneggiare definitivamente tantissime piccole realta’ musicali italiane.
Infatti, Nella prima parte di dicembre, Spotify, tra i diversi interventi, ne ha annunciati vari, tra cui alcuni condivisibili come la lotta contro la stream manipulation e la cancellazione dei brani rumors, che ci trovano d’accordo, ma ve n’era anche uno a nostro parere gravissimo: quello di non pagare nulla sotto i mille stream a brano. Una decisione unilaterale inaccettabile che l’assemblea di AudioCoop, riunitasi subito dopo l’annuncio di tale provvedimento, ha deciso di segnalare alle autorita’ competenti.
Tali introiti, infatti, quindi, a nostro parere riteniamo in modo illegittimo, resteranno cosi’ nelle casse di Spotify con grave danno per circa 150 milioni di brani presenti sulla piattaforma, saecondo alcune indagini realizzate da alcuni media dopo tale annuncio, e per un valore si stima di alcune centinaia milioni di dollari l’anno che resterebbero cosi in pancia alla piattaforma e andrebbero quindi ad altre destinazioni diverse da quelle degli aventi diritto attraverso le legittime , magari seppur basse, royalties.. Come si evince, tutto questo avviene con grave danno verso gli aventi diritto e soprattutto le piccole realtà musicali che invece attingono a tale fondo, pur se ognuna con poche, ma vitali, risorse.
Nello stesso periodo, Believe, comunicava, tra i suoi diversi interventi, tra cui alcuni condivisibili come la lotta contro la stream manipulation e la cancellazione dei brani rumors, la cancellazione di tantissimi brani dalla sua piattaforma prevalentemente caricati dalle piccole realta’ musicali senza addurre, ad avviso di tante realta’ musicali, valide motivazioni.
Per tale motivo abbiamo segnalato formalmente al Ministero della Cultura tali comportamenti di Spotify e Believe attraverso l’apposito modello di segnalazione che si utilizza secondo la delibera n. 396/17/CONS del 19 ottobre 2017. E in questi giorni abbiamo inviato una lettera ufficiale all’AGCM per richiedere un intervento urgente..
“Siamo di fronte ad un attacco a nostro parere illegittimo che colpisce soprattutto le piccole realta’ musicali del nostro paese” ha dichiarato il Comitato Direttivo di AudioCoop “Su tale azione chiediamo un intervento urgente al Governo e all’Unione Europea, rispondendo anche alle interrogazioni avanzate da alcuni parlamentari ed europarlamentari sensibili all’argomento, convocando i responsabili della piattaforma a un tavolo di confronto al Ministero della Cultura per uno stop immediato di tali azioni che minano alla base il futuro della musica del nostro paese, rischiano di cancellare un importante parte del patrimonio culturale musicale del nostro paese degli ultimi quindici anni e per varare insieme di comune accordo una strategia per la tutela, la valorizzazione e la crescita della nuova musica italiana che parte dal basso in un’alleanza virtuosa e positiva tra creatori e produttori, piattaforme e aggregatori e Ministero della Cultura, cosi come chiediamo un intervento urgente dell’AGCM che verifichi se esiste la possibilita’ di una sanzione visti tali comportamenti a nostro aprere contro la concorrenza e il libero mercato in modo palese danneggiando le piu’ piccole realta’ musicali nazionali”.
Comitato Direttivo di AudioCoop