Verso la chiusura del MEI 25 a Cervia e a Faenza: il venerdì 21 aprile alle 19 alla Darsena del Sale di Cervia la presentazione del libro L’Osteria del Palco che celebra i 25 anni del MEI , il sabato 22 aprile gran finale dei concerti live al Piccadilly di Faenza con la finale del Cramps Contest per i 50 anni della storica etichetta discografica indipendente con Andrea Tich, Analogic, Beart e Revenant e con gli ospiti Jam Republic vincitori di Faenza Rock e Four Strangers per un gran finale rock. Apertura alle 19 con l’incontro su NFT e Blockchain: il futuro della musica indipendente con gli NFT musicali. Al pomeriggio si conclude il primo corso di dj a Faenza con 12 allievi con Max Monti a cura del MEI, al mattino il Mei si presenta alla Toscanini Next alla Scuola Sarti
Sono stati presentati oggi nella Sala Gialla del Comune di Faenza alla presenza dell’Assessore al Turismo Federica Rosetti insieme a Giordano Sangiorgi patron del MEI gli eventi conclusivi delle celebrazioni del Mei 25 la più nota manifestazione di musica indipendente in Italia e la più importante manifestazione turistica di Faenza e del suo territorio.
Ecco i finalisti del Cramps Contest supportato dal MEI e Re Nudo per i 50 anni di celebrazioni della prima grande casa discografica indipendente fondata a Milano da Gianni Sassi e che produsse artisti di grande innovazione come Area, Eugenio Finardi e Alberto Camerini, tra i tantissimi. Il contest è stato vinto dai giovani Analogic, Beart e Revenant che si esibiranno sabato 22 aprile dalle ore 21 al Piccadilly di Faenza in Via Cavour con l’ospite Andrea Tich, cantautore prodotto dalla Cramps proprio 50 anni fa, di fronte a una qualificata giuria guidata da Alfredo Tisocco della Cramps Edizioni e dal giornalista Renato Marengo. Ospiti saranno i Jam Republic, freschi vincitori delll’ultima edizione di Faenza, e i Four Strangers.
Al termine premiazione del vincitore con la Targa Cramps Edizioni e con la possibilità di esibirsi al MEI 2023. Alle 19 si terra’ un Apericena in NFT con l’incontro aperto a tutti i musicisti su NFT e Blockchain: la nuova frontiera della musica indipendente, con gli interventi di esperti a cura dell’Agenzia Buzz Boo. Il vincitori del Cramps Contest tra l’altro vincerà anche un NFT digitale musicale.
Organizzato a cura di Materiali Musicali e Rumoe di Fondo la stagione al Piccadilly e’ iniziata ad ottobre e ha avuto un grande successo a Faenza con veri e propri sold out come la Finale di Faenza Rock, gli Omaggi a Gaber, De Andre e Battisti, Veglione Romagnolo e il tutto esaurito ai concerti del 25 novembre e per l’8 marzo: un club con il cartellone curato dal MEI di Giordano Sangiorgi e gestito da Mirko Merendi dal Piccadilly che ha incontrato il favore del pubblico faentino aprendo cosi il primo vero e proprio locale live a Faenza che ha potuto contare su circa 30 eventi live, tra piccoli e medi, per una presenza totale di circa 4 mila giovani agli eventi realizzati per un totale di oltre 90 artisti, dj e band che si sono esibiti. Il cartellone del Piccadilly curato dal MEI si chiudera’ sabato 22 aprile con la finalissima del Cramps Contest, nei 50 anni dalla nascita della storica etichetta discografica Cramps di Gianni Sassi, con la sfida tra le band Analogic, Revenant e Beart, che saranno premiati da Alfredo Tisocco titolare della Cramps Edizioni. Durante la serata finale si esibiranno i Jam Republic vincitori di Faenza Rock e saranno premiati con gli attestati i 12 giovani dj che hanno partecipato al corso Dj del MEI ad Artistation, cosi tra musicisti e dj si premiamo le giovani leve della musica faentina alla presenza del Sindaco Massimo Isola al pomeriggio si conclude il primo corso di dj a Faenza con 12 allievi con Max Monti a cura
La Cramps Records (il cui nome è l’acronimo di Clubs, Records, Agency, Management, Publishing, Spettacoli venne fondata alla fine del 1972 a Milano da Gianni Sassi, dal suo socio storico Sergio Albergoni, dal produttore ed editore musicale Tony Tasinato e da uno dei più importanti promoter degli anni ’70 Franco Mamone, personaggi già attivi nel mondo musicale milanese, con l’obiettivo di valorizzare gli artisti più all’avanguardia che non riuscivano a trovare spazi nel circuito discografico tradizionale. Sassi ed Albergoni avevano avuto un rapporto di consulenza con la Bla Bla, tra l’altro collaborando alla stesura dei testi del primo album di Franco Battiato con lo pseudonimo Frankenstein (al secolo Sergio Albergoni): fu per questo motivo che come simbolo dell’etichetta venne scelto proprio il mostro di Frankenstein.
Il primo album pubblicato fu Arbeit macht frei degli Area: sin da questa prima incisione l’etichetta mise in risalto un’attenzione alla parte grafica, evidenziando alcune caratteristiche comuni a tutte le sue pubblicazioni (ad es.: i caratteri in corsivo per il titolo e la tracklist, il tecnico del suono chiamato meccanico del suono, etc…etc…). Dal punto di vista artistico, la Cramps si caratterizzò per aver raccolto gruppi vicini al progressive specialmente jazz-rock, come gli Arti e Mestieri, i Venegoni & Co e gli stessi Area, e cantautori non tradizionali ma vicini al rock, come Eugenio Finardi, Alberto Camerini e Claudio Rocchi.
Venerdì 21 aprile alle 19 alla Darsena del Sale di Cervia sarà presentato il libro L’Osteria del Palco scritto dalla giornalista Francesca Amodio e con la prefazione del cantautore indie Omar Pedrini ed edito dalla Polaris Edizioni di Faenza di Daniele Bosi,. Il libro sara’ presentato da Giordano Sangiorgi, patron del MEI, che ha celebrato quest’anno con successo i suoi 25 anni, insieme al dj Max Monti, produttore, dj producer, talent scout e consulente della neonata SoloIndie, che ha celebrato quest0anno i 30 anni dal successo del grande brano da discoteca Gam Gam remixato in questi giorni per il mercato e per le discoteche dalla dj di fama mondiale Deborah De Luca. Giordano Sangiorgi sarà intervistato insieme a Max Monti dal giornalista Pierfrancesco Pacoda e insieme percorreranno le varie tappe della scena musicale indipendente di ieri, oggi e domani.
Ecco la presentazione del libro a cura di Omar Pedrini:
Correvano, e come correvano, gli anni Novanta quando mi giunse alle orecchie − il web era ancora fantasia, ma funziona va benissimo il “tam tam” − che a Faenza il mondo della musi ca indipendente si sarebbe riunito in un “meeting”. A quei tempi noi Timoria avevamo già fatto il salto dall’indie rock (o rock alternativo, ci definivano così) a una major e avevamo già un paio di dischi di grande successo, ma io avevo investito i miei primi guadagni in un’etichetta indipendente per promuovere e produrre giovani band. Contattai quindi Giordano Sangiorgi per saperne di più e iniziai ad andare spesso a Faenza, in Ro magna, regione di cui un rocker non poteva non essere innamorato, visto che molti dei club più belli e attivi erano proprio lì. E poi il cibo… davvero fantastico. Le baracchine (chioschi) sono delle vere e proprie oasi della felicità per fermarsi anche al volo e prendere qualche gioiosa piada, che poi negli anni scopri che ogni paese la fa diversa da quell’altro, in un trionfo che può dare dipendenza. Epifanie, le chiamerebbe Joyce. La mia passione per l’enogastronomia è nota, qualcuno conosce la mia tenuta toscana dove produco da anni l’olio e il vino, ma l’esperienza più importante in questo campo fu l’in contro con Gino Veronelli, genio assoluto, che diventerà mio maestro e amico. L’apoteosi la raggiunsi quando il canale tv Gambero Rosso mi commissionò un programma basato sulle mie passioni: arte, enogastronomia, musica e culture locali.
Lo chiamai Gamberock, ovviamente, e forse ne potete trovare qualche traccia in rete.
Ecco perché scrivo con gioia queste righe per sostenere la bellissima idea di Giordano Sangiorgi, Francesca Amodio e il suo monumentale lavoro: qui dentro troverete interviste straordinarie, dove musicisti e cantanti raccontano il loro rapporto con il cibo e la loro musica. Dalle osterie care agli Zen Circus al ristorante in Grecia della famiglia Sinigallia, passando per la rocambolesca avventura sanremese dei Perturbazione, scoprirete posticini frequentati dalla grande carovana della musica indipendente, luoghi intimi o dell’anima di artisti che qui consegnano le loro privatissime emozioni e i loro posti del cuore e del palato. Insomma, un bel libro che potrebbe anche diventare una vera e propria guida on the road per appassionati di musica, viaggi e buon cibo. L’Italia è una miniera in questo senso e questo libro ne è una divertentissima e curiosa prova. Grazie a Francesca Amodio.
Con questa due giorni si chiude il percorso dei 25 anni del MEI e si apre un nuovo percorso che comprendera’ un nuovo modello di festival , un lavoro per un docufilm sui 25 anni della manifestazione piu’ storica e significativa della scena indipendente italiana e di maggior traino turistico per Faenza e il suo territorio, per un proseguito del sostegno all’innovazione del settore sdoganando la nuova musica alternativa e le nuove musiche dei territori, come lo straordinario lancio del Liscio Patrimonio dell’Unesco che, lanciato dal MEI insieme a Morgan, Renzo Arbore, Iva Zanicchi e Beppe Carletti ha avuto uno straordinario successo e per un percorso che porti alla transizione digitale e green con alternative al mercato mainstream delle multinazionali. Infine, sara’ indispensabile sul territorio un lavoro di sempre maggiore collaborazione tra tutte le realta’ musicali del territorio, pena il rischio che ognuna da sola all’interno di un aggressivo mercato globale e tecnologico rischi di essere penalizzata.
IL MEI 25 E I SUOI DATI DI GRANDE SUCCESSO DOPO LA FOTO MONDIALE DEI MANESKIN
Fin dalla prima storica edizione, il MEI, la manifestazione, fondata e diretta da Giordano Sangiorgi, è stata la piattaforma di lancio della nuova scena indipendente italiana con artisti che sono diventati pilastri della musica in Italia (tra gli altri Diodato, Afterhours, Bluvertigo, Marlene Kuntz, CSI, Pitura Freska, Baustelle, Caparezza, Negramaro, Brunori Sas, Perturbazione, Marta sui Tubi, Offlaga Disco Pax, e tantissimi altri) e ha premiato emergenti oggi considerati punte di diamante della nuova scena artistica del nostro Paese (come Ermal Meta, Fulminacci, Lo Stato Sociale, Ghali, I Cani, Canova, Calcutta, Zibba, Mirkoeilcane, Le Luci della Centrale Elettrica, Motta, Colapesce, Cosmo e tanti altri). Tanti sono stati anche gli artisti che hanno mosso i loro primi passi proprio al MEI, come ad esempio Daniele Silvestri che nel 1997 allestì un suo stand espositivo e più recentemente i Måneskin, che al MEI di Faenza hanno realizzato una delle loro primissime e uniche esibizioni in un festival indipendente fuori da Roma. Durante i suoi 27 anni di attività il MEI, con le sue edizioni ufficiali insieme alle tante edizioni speciali (a Bari, Roma e in altre città), ha registrato un totale di 1 milione di presenze, la partecipazione di 10mila artisti e band dal vivo, 5mila realtà musicali coinvolte in expo e convegni e 1000 giornalisti (più di 100 dal resto d’Europa) che hanno parlato del MEI contribuendo a renderla la più importante vetrina della nuova e nuovissima musica italiana. Anche quest’anno il MEI trasformerà Faenza per tre giorni in una vera e propria città della musica con concerti, presentazioni musicali e letterarie, convegni e mostre, affiancati da una parte espositiva rivolta agli operatori della filiera musicale con l’obiettivo di sostenere la crescita e la diffusione di una cultura musicale indie ed emergente. Verranno selezionate le migliori realtà indie italiane grazie al circuito di AudioCoop, che rappresenta circa 200 piccole etichette discografiche indipendenti italiane, e saranno presenti, unico caso in Italia, i vincitori di oltre 100 festival e contest per emergenti provenienti da tutta la Penisola e selezionati da AudioCoop, coordinamento etichette indipendenti, dalla Rete dei Festival, dal circuito di AIA – Artisti Italiani Associati, insieme a La Squadra per la Musica, il programma in oltre 150 radio Classic Rock on Air. In 25 anni 1 milione di presenze turistiche a Faenza, 30 mila nell’ultima edizione.
Musica Il MEI che ha lanciato l’appello per Liscio pro Unesco apprende con piacere del parere unanime del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna, occasione per fare un’estate di liscio in tutta la regione
Il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti che quest’estate ha rilanciato con Renzo Arbore, Morgan e Iva Zanicchi la proposta del Liscio come Patrimonio Immateriale dell’Unesco ricevendo l’adesione di migliaia di musicisti e orchestrali da tutta Italia , di tantissimi Sindaci e Istituzioni, accoglie con grande soddisfazione l’adesione unanime del Consiglio Regionale dell’Emilia – Romagna , un tassello unitario di grande importanza per il raggiungimento dell’obiettivo che mette al centro una Emilia Romagna unita, tra istituzioni, artisti e musicisti e operatori del settore, di fronte al Ministero della Cultura che dovra’ presentare la proposta all’Unesco. Un grande lavoro di grande pregio di una politica tutta che unita si mette al servizio del territorio.
Infatti, il consiglio regionale dell’Emilia-Romagna torna a chiedere, con una risoluzione bipartisan approvata all’unanimità, che il liscio venga riconosciuto come patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco.
La risoluzione chiede che il ministero della Cultura promuova la diffusione del ballo liscio anche fra i giovani e lo valorizzi come patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna.
Il primo firmatario, Federico Amico di Emilia-Romagna Coraggiosa, ricorda come questa risoluzione segua l’atto di indirizzo politico della scorsa legislatura sul ballo folkloristico romagnolo e che la candidatura è stata nuovamente avanzata da numerosi soggetti tra i quali numerosi artisti di valenza nazionale. Su questa proposta, infine, lo sforzo comune di molti sindaci del territorio insieme a molte altre istituzioni.
“Il riconoscimento di questo peculiare genere musicale – si legge nella risoluzione da fonte Ansa – avrebbe una risonanza internazionale, tale da garantire un ritorno di immagine, economico, culturale e turistico di grande impatto per la nostra terra, oltre alla grande opportunità di generare occupazione nel settore musicale, soprattutto per i giovani”.
Una risoluzione unitaria di grandissima portata, grazie a tutto il Consiglio Regionale dell’Emilia – Romagna, conclude il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, che offre un’occasione importante di realizzare eventi di liscio in tutta la Regione valorizzando al massimo le grandi figure di artisti, musicisti e orchestrali che hanno fatto grande la storia del liscio, una musica che grazie a Romagna Mia è arrivata in tutto il mondo .
INDAGINE A CURA DEL MEI SU MUSICA SUL TERRITORIO FAENTINO
Durante l’estate è stata realizzata un’indagine a cura del MEI e i dati parlano di circa 100 tra artisti, dj, musicisti e band attive sul territorio con una predilezione per il pop rock e la canzone d’autore, ma anche di un forte movimento sul rap e sull’indie elettronica e alcune nicchie che operano sul jazz, sul folk, sul metal e sul blues, tutte di grande qualità. L’età media è sui 25 anni con una presenza al 50% di band, ensemble e gruppi, al 25% tra cantautori e cantautrici e cantanti e per l’altro 25% per tutto il resto. Da segnalare, come da indagine realizzata lo scorso anno per il Corso sulla Canzone d’Autore, che ogni plesso scolastico ha almeno un centinaio di musicisti attivi a conferma che sono circa 500 i musicisti attivi under 20 sul territorio faentino ai quali se ne aggiungono altrettanti sopra i 20 anni di età. Sono quindi oltre 1000 i musicisti attivi a Faenza.
A questi si aggiungono almeno una cinquantina di realtà di band e artisti storici che proseguono a suonare anche in questo periodo e che traggono le loro origini dalle band degli Anni ‘70, ‘80 e ‘90 e che hanno lavorato sia dal vivo che con testimonianze a una storia del rock del territorio che merita di essere sostenuta per farne un docufilm. Faenza e l’Unione dei Comuni della Romagna Faentina sono quindi un bacino di creatività giovanile musicale ad alto impatto capace di rilanciare le giovani generazioni nella ‘ripartenza’ – naturalmente attivandosi fin da ora per proseguire con i cartelloni live e gli eventi per questo circuito con sostegni economici – e capace di contrastare il disagio attraverso itinerari di comunità e di condivisione che non fanno che aumentare il benessere personale e di una collettività’.
MEI DATI ECONOMICI E TURISTICI, INDAGINE Per ogni euro investito dal Comune di Faenza sul MEI ne tornano ben 7 sul territorio con le strutture ricettive di ristoro in generale hanno avuto incassi sei volte superiori, sold out alberghiero e tanti altri introiti indiretti. Un pubblico per il 65% under 35 e per il 55% proveniente dal Centro Sud proveniente da tutte le Regioni d’Italia nessuna esclusa. I fan del MEI hanno premiato come location migliore il Salone dell’Arengo mentre al secondo posto arriva il Teatro Masini e poi la Piazza del Popolo. Tutti si sono dimostrati interessati a fare acquisti nei negozi se fossero aperti, chiedono lo spostamento del mercato al sabato e chiedono piu’ food truck come servizio durante il MEI e il ritorno della Notte Bianca.