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Chi? Premio Ugolino 2023, prima edizione.
Che cosa? Un contest glamour consapevole in cui dieci cantautori finalisti si sfideranno nel generare bellezza, cantando dinanzi a un giudice d’eccezione, Guido Lamberti in arte Ugolino, cantante dissacrante e autore iconico della scena musicale italiana anni ’60-’70. A beneficio del pubblico. Ingresso libero.
Quando? Domenica 29 ottobre ore 17. 
Dove? Teatro urbano Concertino dal Balconcino, via Mercanti 3 Torino.
Perché? Perché ce n’è bisogno. Moltissimo.
Cantautori finalisti: Vea, Chiara Effe, Maria Messina, Ambra Drius, Matteo Castellano, Errico Cantamale, Paolo Rig8, Davide Tosello, Jacopo Perosino, Repsilon.  
Giuria: Guido Lamberti in arte Ugolino.
Ospiti: Mccs Punklico band, Hook In The Ears, producer, e Carlo Molinaro, poeta.
Che altro dire?
Ah sì, ma che bella giornata!
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UGOLINO 

Calabrese di nascita, nato a Paola nel 1940, e poi trasferitosi a Genova, Ugolino è un cantautore italiano che è stato attivo negli anni sessanta e settanta. 
Considerato l’antesignano del rock demenziale, aveva uno stile in anticipo sui tempi, ricollegabile a quello di artisti come Enzo Jannacci e Rino Gaetano. Testi ironici ed eclettici, accoppiati a musiche orecchiabili e ben arrangiate, nel 1968 riscuote subito successo con Ma che bella giornata. Altri suoi brani iconici sono La domenica e Meno male. Pubblica per RCA, Ricordi e Philips, trasferendosi poi in Valle d’Aosta, per dedicarsi all’attività teatrale.

 
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FINALISTI
VEA – Nonostante tutto
Si definisce “madre di canzoni”. Tagliente, ironica, poetica, drammatica, sguardo un po’ punk e un po’ saggio, un po’ ribelle e un po’ rassicurante, sceglie le parole con cura per raccontare le sfumature della vita. Partecipa ai concorsi e li vince anche.
 
AMBRA DRIUS – A Venezia un reggaeton in La Maggiore
Dalle lande friulane ai fumi di Torino, un nome, un’allegria, che davvero lei non sa. Chitarra, voce, brani semi-assurdi in italiano e in dialetto, fonde il cantautorato italiano alle sonorità brasiliane. 
 
MATTEO CASTELLANO – Figlio di un milionario
Un deragliamento dalla normalità nasce dal non avere un posto dove mettere un amore troppo grande. A queste fantasie viene data forma, diventano canzoni, movimenti del corpo, versi, da poter regalare a chi si ama o, se non si può, ad un pubblico che ricambia! 
 
DAVIDE TOSELLO – In un Mare calmo
Viene da Aosta, spazia da atmosfere rock con influenze british al pop italiano ed è sinonimo di semplicità e immediatezza. Quattro album in studio, finalista del festival “Musicultura” e semifinalista al programma televisivo “The Coach”. 
 
REPSILON – Onde
Siciliano, ancora minorenne inizia a comporre musiche per cortometraggi. Pubblica due album in inglese, “Useless” e “Never Shine In Black”. Attualmente collabora con l’associazione culturale Zero alla quinta, come autore ed esecutore.
 
MARIA MESSINA – Il Silenzio
Abile arrangiatrice, usa le canzoni per intrappolarti nel suo mondo di contrappunti e dissonanze. Esordisce in lingua inglese con l’album “Never Walking Shoes”, procede in italiano con “Non Siamo Mai Quelli Di Una Volta” e si afferma definitivamente con “Reflusso di Coscienza”.
 
JACOPO PEROSINO – La rivoluzione terrestre
Nasce a Torino ma cresce sulle colline del Monferrato, protetto dalle vigne del Barbera e del Grignolino. Ha pubblicato due dischi e vinto premi, ma fino a stasera non ha ancora scritto la canzone giusta per estinguere il mutuo. 
 
PAOLO RIG– Scemi in paradiso
Classe 1973, è strano fin dall’infanzia. Tortura tastiere, bassi, chitarre e batterie, diventando collaboratore preferito di Freak Antony. Ha pubblicato sei dischi, finalista a vari concorsi come Premio Bindi” e Musicultura
 
ERRICO CANTA MALE – Elèison
Voce sfiatata e mani martoriate da un martello pneumatico. Canzoni crude e ben condite, storie ambientate in giro per i quartieri di Torino, testi rubati ai discorsi e alle scritte sui muri. 
 
CHIARA EFFE – Il poeta di pietra
Cagliaritana, dopo un percorso fatto di concerti, prestigiosi premi, poesie in musica e un disco d’esordioha appena pubblicato il suo secondo album, edito da Roy Paci. Canta la bellezza di una quotidianità sempre più caotica e furiosa, che prende corpo dalle piccole cose.