“Preferirei di no” è la frase iconica del personaggio Bartleby lo scrivano di Herman Melville, ma è anche, e non è un caso, il titolo del nuovo album di Vinnie Marakas per Dischi Sotterranei e pubblicato lo scorso 24 maggio. Prodotto da Richard Floyd e mixato dal duo Exit Exit, il disco offre una fusion eccezionale di stili che spaziano dalla nu italodisco alla french house, fino al funk e al dream pop. Anticipato dal singolo “Ciliegie”, l’album utilizza ironia e surrealismo per criticare la contemporaneità e l’industria discografica attuale, presentando la metafora di una società in cui tutto è merce.
Le sette tracce del disco riescono ad esistere sia in connessione ognuna con le altre sia singolarmente, eppure tutte sono il sentiero di un viaggio onirico che esplora temi esistenzialisti e filosofici.
Andiamo a vedere questi brani più da vicino. Il disco si apre con “Nel Sugo”, un brano che ha riferimenti ad Aldous Huxley, suggerendo un mondo in cui tutto, inclusi gli esseri umani, diventa prodotto.
“Acqua Frizzante” e “Nervi Saldi” sono rispettivamente il racconto di un’estasi e di uno sfogo (metafisico), mentre “Ciliegie” è l’emblema della nostra volontà di evasione dalla realtà, nascondendoci, perché no, in qualche zona recondita del nostro inconscio, il tutto condito da una buona dose di sensualità. “Pessimismo” esplora la visione negativa del nostro tempo, e “Supermarket” critica l’omologazione attraverso una lente ironica. Giungiamo quindi alla title track “Preferirei di No” che chiude l’album con il rifiuto della normalità e la consapevolezza che nulla è certo a questo mondo e che, anzi, è proprio attraverso il dissenso che si può puntare alla libertà.
La musica di Vinnie Marakas è un ibrido poliedrico che sfida le categorizzazioni. I beat ballabili e i ritmi funky sono le porte che aprono alla percezione di un mondo stratificato. Marakas, come un Pierrot Lunaire lisergico, racconta una contemporaneità segnata dal culto del benessere e dalla nostalgia di qualcosa di indefinito.