Swing, buona musica e poliedricità nell’arte dei Camera a Sud. La formazione siciliana torna sulle scene con uno spettacolo teatrale dal sapore vintage e nuova musica. La voglia di far divertire è alla base della loro proposta, ma non manca assoluta professionalità e studio continuo. Ecco cosa ci hanno raccontato.
1 – Camera a Sud, bentornati sulle nostre pagine! Per prima cosa: come state e come avete passato questi ultimi anni?
Grazie a voi per ospitarci nuovamente. È sempre un grande piacere ed un onore. Stiamo molto bene, in questi anni turbolenti fortunatamente non ci siamo mai fermati musicalmente a parte qualche breve periodo di stop forzato. La nostra fortuna è stata quella di aver costruito e seminato parecchio negli anni passati e questo ci ha permesso di continuare a lavorare serenamente. Abbiamo avuto una new entry alla batteria, Frederick Papie un vecchio amico di musica e nel frattempo abbiamo messo in cantiere nuove idee che proprio in questo ultimo anno stanno prendendo forma.
2 – Torniamo a parlare con voi perché tra le altre cose avete studiato e state per mettere in scena uno spettacolo teatrale molto particolare, “We sing ammore”. Di cosa si tratta?
Non ci si stanca mai di studiare sia come singoli musicisti che come band e proprio per questo abbiamo deciso di realizzare e portare in scena un’idea che balenava da tempo nelle nostre menti. Si tratta proprio di “WeSingAmmore”, uno spettacolo teatrale e musicale ambientato nell’Italia a cavallo tra gli anni 30’ e 50’ che narra le avventure di Tito un giovane italiano intraprendente in viaggio verso l’America in cerca di fortuna. Immerso nei ritmi suadenti e trascinanti del jazz e dello swing, Tito si lascia catturare dalla magia della musica edall’atmosfera libera e vibrante degli States. Tuttavia, la patria Italia lo richiama a sé, coinvolgendolo in un’intensa lotta per difendere la sua Terra e allo stesso tempo l’amore della sua vita.
“WE SING AMMORE” è una storia che intreccia storia, musica e buoni sentimenti scritta da Carmen Longo e musicata dai Camera a Sud attraverso i più grandi successi dell’era dello Swing italiano.
3 – Il titolo descrive bene la vostra passione per un certo tipo di periodo storico e di musica. Da dove nasce questa passione?
Il titolo prende spunto da “I sing Ammore” un album del grande Nicola Arigliano. Noi dato che siamo in quattro lo abbiamo trasformato proprio in “Wesing ammore”. Questa passione nasce dagli ascolti dei nostri genitori, dal piacere della buona melodia, del vivere la vita con un pizzico di ironia e dalla voglia di far divertire e coinvolgere chi viene ad ascoltare i nostri concerti.
4 – Tornando allo spettacolo, ci raccontate come ci avete lavorato, cosa vi ha ispirato e cosa succederà sul palco?
All’inizio l’idea era solo musicale perché già avevamo proposto uno spettacolo tematico sullo swing italiano, poi abbiamo pensato di costruire sopra una storia in modo tale da poter dare l’opportunità allo spettatore di immergersi in un mondo non solo musicale ma fatto anche di parole, immagini e coreografie. Abbiamo quindi coinvolto Carmen Longo che è l’autrice del testo, Riccardo Maria Tarci come voce narrante, un corpo di ballo e gli attori protagonisti. La risposta è stata subito entusiasta da parte di tutti e adesso non vediamo l’ora di portarlo in scena. Sul palco sarà un susseguirsi di coreografie mozzafiato, ambientazioni retrò e poi lasciamo la giusta suspense…
5 – Siete anche pronti per pubblicare nuova musica… cosa bolle in pentola?
Siamo prontissimi, stiamo ultimando il nuovo album e a breve usciremo con un nuovo singolo, la rivisitazione in chiave dub reggae della famosissima “Guarda che luna” dell’inarrivabile Fred Buscaglione. Abbiamo appena terminato le riprese del videoclip e non vediamo l’ora di farvela vedere ed ascoltare!
Grazie