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Intervistare SELENIO è come immergersi in un mondo fatto di melodie e concetti innovativi. 

Dopo il successo di “Cara Maestra ho di nuovo perso”, il talentuoso cantautore torna con “Falsi Frutti”, una canzone che sfida i confini della tradizione musicale italiana, pubblicata il 1 marzo per TSCK Records. Definita da SELENIO come la “prima canzone italiana scritta col metodo scientifico”, questa nuova canzone ci porta in un viaggio attraverso dimensioni e concetti astratti, celebrando l’ibridità e la complessità dell’essere umano. 

Scopriamo di più sul processo creativo e sulle ispirazioni dietro a questo esperimento musicale e scientifico, nell’intervista a SELENIO.

Benvenuto, partiamo subito parlando del tuo nuovo singolo per TSKC Record: “Falsi Frutti”. Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere con questa canzone?

È la prima canzone d’amore italiana scritta applicando alla canzone i paradigmi del metodoscientifico; non so se ci sono riuscito, sicuramente, però persiste anche un forte lato “umano”. Mi è capitato di suonarla dal vivo prima dell’uscita e più di una persona ha dato alla canzone un valore di inno queer, forse per la mancanza di descrizioni fisiche della donna protagonista della canzone.

E perché affermi che è il primo brano in cui è stato applicato il metodo scientifico?

Lo affermo perché ho effettuato un po’ di ricerche e sembra che nessuno abbia mai veicolato questo concetto in una canzone d’amore.

Forse un’eccezione potrebbe essere rappresentata dai dischi dei deproducers, ma bisognerebbe chiedere loro se effettivamente hanno inteso il loro brano come prodotto scientifico, in ciò che dico c’è accuratezza e precisione scientifica (faccio riferimento alla teoria del multiverso che in fisicateorica è possibile o ai falsi frutti, concetto stranoto in botanica). Sono, grazie ai miei studi universitari, un piccolo scienziato

Come nasce il concetto della “donna interdimensionale”che è al centro della canzone?

Nasce perché non volevo dare connotati fisici alla donna del brano.

Volevo che in effetti potesse essere reale, ma al contempo non avesse nessun carattere associato normalmente alla donna intesa come femmina di homosapiens. Facendo briefing sul brano, mi sono reso conto che questa cosa era utilizzata in una certa misura già dagli stilnovisti.

In effetti, se per loro la donna era “angelicata”, per me la ragazza di falsi frutti è ugualmente eterea, ma anche “cosmica” e non so dove potrebbe vivere e sattamente.

Cosa ne pensi di chi cerca di affermarsi nel mondo del cantautorato oggi? Pensi sia cosa rara e difficile?

Assolutamente sì.

Credo che questa cosa venga dimostrata dai fatti. Quando cantautori come Francesco Lettieri o cantautrici come GALEA (che per me sono il top in italia in ambito under 35 e indipendente) dopo anni di gavetta non hanno  ancora ottenuto un riconoscimento dal grande pubblico, nonostante i riconoscimenti della critica o le partecipazioni dei due a Sanremo Giovani, vuol dire che quel sistema culturale che prima faceva emergere i cantautori (quanto meno i migliori) si è inevitabilmente rotto.

È molto triste, oggi sei obbligato ad avere un colpo di fortuna o una genialata di marketing peremergereefarediquestounmestieteperchésaperscrivere,cantareesuonaredalvivolepropriecanzoniadunlivellomoltoaltononbastapiùnel90%deicasi.

“Falsi Frutti” è un brano sicuramente molto evocativo. Cosa ti ha ispirato ad affrontare tematiche così profonde e complesse?

Mi ha ispirato il giro di accordi che sentivo molto vicino alle atmosfere di tre registi che eccellono negli sci-fi ovvero Christoper Nolan, Ridley Scott e Denis Villenueve.