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Punk: una parola ormai sulla bocca di tutti. Da Machine Gun Kelly fino a Salmo sono tantissimi gli artisti main che si stanno (ri)avvicinando alle sonorità punk anni ’90. E poi ci sono artisti che punk lo sono da sempre. Come Livio Montarese che con i suoi Fernandhell. pubblica in questo giorni il singolo Extra Ordinary. Noi lo abbiamo intervistato.

Ciao Livio, innanzitutto ti chiediamo che cosa ti ha spinto ad avvicinarti alla musica, al punk in particolare, e quando è successo.

Ciao a Voi 🙂 Ho sempre ascoltato musica sin da molto piccolo, avendo due sorelle gemelle più grandi di sette anni che portavano a casa un pò di tutto. Il punk è arrivato ad inizio dei ’90, in prima superiore: un mio compagno era fissato con i Ramones, me li fece ascoltare e da lì è partito tutto. Sono stati anni d’oro per la musica alternativa, con  un sacco di produzioni interessanti. Era linfa vitale per un adolescente che si stava avvicinando a quel mondo.

Da quel momento, quale è stata la tua formazione?

Erano gli anni del “grunge”, quindi di pari passo ai Ramones c’erano i Nirvana,  ma andando avanti nel tempo  ho sviluppato minor interesse per l’onda più mainstream a favore di produzioni underground, in particolare quelle di Sub Pop, Simpathy For the Record Industry, Crypt, Lookout…

Arrivi poi a formare i The Peawees che nel panorama punk italiano sono tra i nomi più interessanti. Ti va di raccontarci quel periodo della tua vita?

Io e Lalo, mio amico fraterno, eravamo rispettivamente batteria e voce di uno sgangherato gruppo punk di nome The Nukes: ci era capitato di suonare durante un’occupazione scolastica e fu un disastro. Però in scaletta avevamo una versione di “Nobody’s Hero” degli Stiff Little Fingers che piacque molto ad Hervè; lui era lì con i Manges, all’epoca suonava con loro. Chiacchierammo un pò dopo il concerto e pensammo di fare qualche prova insieme. Dopo poco diventammo un gruppo vero e proprio e a distanza di anno uscì il nostro primo disco.  Era il 1995, un momento davvero incredibile.

Diventi poi solista e proprio da questa scelta nasce il progetto Fernandhell., motivo di questa nostra chiacchierata. Cosa è Fernandhell.? Per te e per chi lo ascolta.

Fernandhell. é in origine lo pseudonimo  adottato quando conducevo un programma musicale presso una web radio locale. Poi alla fine del 2021 mi sono trovato nullafacente: non suonavo da un pò e facevo fatica a trovare qualcuno che avesse voglia di farlo. Così ho preso armi e bagagli e sono andato in studio, da solo, con due pezzi che avevo scritto. Sono nati così “Offside” e “Rapid. Eye. Movement”, primi due singoli autoprodotti. La mia idea iniziale era quella di tenere il progetto solista, e prettamente da studio, mentre ora é a tutti gli effetti una band.

“Extra Ordinary” è il nuovo singolo, nel quale canti parole forti sull’essere narcisisti. Da dove nasce questo bisogno?

In realtà deriva da una serie di considerazioni fatte a posteriori di osservazioni in giro per i vari luoghi di aggregazione sociale interattiva: i cosiddetti “social”; Ho notato un sempre più crescente bisogno di sottolineare alcune alterazioni della propria psiche e personalità. Didascalie come “Disagio”, o “Caso umano” a completare post con immagini di gente che  beve un drink, o é in spiaggia a panza all’aria… Trovo il tutto come una sorta di grottesca manovra di attacco, tipo la gara a chi sta peggio perchè fa figo. Io conosco il problema delle psicopatologie e credo che sia qualcosa di molto più intimo e fragile di quello che viene proposto in questi contesti.

Cosa succede durante un concerto tipo dei Fernandhell.? Che rapporti si crea tra voi ed il pubblico?

Non abbiamo ancora suonato molto dal vivo, e calcola che ho una nuova formazione da circa un mese e mezzo. Però devo dire che i pezzi sono piaciuti parecchio, mi sono sempre divertito e durante i live si crea una bella alchimia con chi ascolta.

A proposito, avete in programma delle date? Dove e quando?

Abbiamo promosso il nuovo singolo con una manciata di date ad Aprile: l’8 siamo stati a Seregno (MI), al Tambourine per partecipare ad una serata organizzata dalla Moquette Records, nostra etichetta, chiamata Easter Masquerade; poi il 10  in provincia di Treviso al Maximum Festival, organizzato dalla Go Down Records, l’etichetta con cui é uscito l’ep “And The Gatten Army”; E poi il 15 a casa nostra, alla Skaletta di La Spezia.

Ti ringraziamo per il tuo tempo e ti lasciamo la totale libertà di concludere questa chiacchierata come preferisci.

Grazie a voi per la bella chiacchierata. Rock’n’Roll.