Una “Tragica Magica Notte” quella di Cimini, che si è tenuta il 13 luglio al Botanique di Bologna. Eppure, lo scoprirete leggendo, nella notte ai giardini Filppo Re c’è stata molta più magia che tragicità. Una celebrazione questa per l’artista bolognese di adozione sia dei suoi lavori passati sia di quelli che verranno.
Con questo speriamo di avervi incuriosito e vi lasciamo con l’intervista!
Ciao Cimini, è un piacere averti qui dopo la tua “Tragica Magica Notte”, innanzitutto, come ti senti?
Mi sento meglio, intanto perché erano ormai due anni che mi mancavano i palchi, e poi perché era da un sacco che volevo dare dimostrazione di quello che realmente è la mia musica, al di là delle mode e degli schemi discografici. Quindi mi sento in ritrovata pace.
Sappiamo che è un evento a cui tieni molto, perché ha segnato un po’ l’inizio di un qualcosa di nuovo per te. È andato tutto come te lo aspettavi oppure, giustamente, sei salito sul palco senza particolari aspettative?
E’ andato tutto oltre le aspettative. Abbiamo sfidato l’estate, la riviera e gli studenti fuorisede. Nella mia scaramantica testa immaginavo un raduno quasi simbolico di persone molto legate o magari curiose e da intrattenere, invece è stata una festa molto grande nei numeri e nell’affetto di chi, sabato 13 luglio, ha deciso di uscire di casa non pensando alla sessione per qualche ora, oppure prendere un treno o la macchina, organizzarsi con gli amici e venire nella torrida Bologna. Ho capito solo lì che siamo davvero famiglia, e per questo non smetterò mai di ringraziare il pubblico che mi segue.
L’elemento nuovo di questa data è la presenza dell’Orchestra Leggera. Quando ti è nata l’idea di riarrangiare i tuoi brani con l’orchestra?
Ci siamo conosciuti per un evento quasi a porte chiuse in cui ero stato invitato a cantare tre canzoni con questa orchestra legata agli ambienti musicali bolognesi, con l’idea di unire classico e pop. Posso dire di aver subito grande fascino da questa realtà che, nel frattempo e insieme alla preparazione di questo concerto, ha trovato un nome e una collocazione. Abbiamo lavorato agli arrangiamenti da questo inverno, abbiamo registrato un brano che finirà nel disco e ci siamo voluti davvero bene.
Una domanda che ci piace fare è sapere come vi siete preparati a questa data, se ci sono dovute essere delle prove particolari…insomma raccontaci cosa c’è stato dietro alla “Tragica Magica Notte”!
È necessario premettere una cosa a riguardo: ho scoperto che i musicisti classici sono sempre molto impegnati. Detto ciò, abbiamo speso molto tempo a sentirci e a lavorare agli arrangiamenti, cosa che ha fatto in particolare il maestro Gian Marco Verdone. Però non ci siamo visti poi così spesso: abbiamo fatto tre prove tutti insieme, alcune prove divisi in reparti musicali, e vi lascio immaginare il mio livello di ansia e stress durante la preparazione del concerto. In ogni caso avevano ragione loro, perché il risultato è stato quasi perfetto a livello tecnico.
Il 13 luglio non è stata l’unica data in cui potremo rivederti dal vivo…ci sono già delle date che puoi anticiparci?
Abbiamo fatto una sorpresa solo ai presenti della Tragica Magica Notte, e sono molto felice di spoilerarla proprio a voi del MEI. Abbiamo annunciato le prime date di un lungo e sudato tour autunnale che toccherà posti molto piccoli, con l’idea di poter suonare dappertutto ed essere alla portata di tutti. Questo vuol dire dare spazio alla musica in maniera indipendente, valorizzarla cercando di suonare più possibile, e quindi allo stesso tempo uscire fuori dal gioco così capitalista di una musica usata meramente come merce che ha lo scopo di creare principalmente un guadagno. Ho deciso di uscire dall’ottica del supermercato indie/pop, e abbracciare il pubblico, piangendo e urlando con loro. Non a caso il tour, che partirà da Bologna a metà ottobre, si chiamerà Tragico Tour. Tutti invitati.