Il 5 Ottobre, su palco centrale,
la premiazione del miglior videoclip indipendente
Il video di Lamante “Non Chiamarmi Bella” con la regia di Nicolò Bassetto, si aggiudica il PIVI 2024 – Premio italiano Videoclip Indipendente, a cura di Fabrizio Galassi e organizzato dal MEI, il premio che riconosce i migliori videoclip indipendenti dell’anno, ritenuti dal Ministero della Cultura di grande valore culturale e degni di sgravi fiscali in quanto opere culturali.
Il videoclip sarà premiato a FAENZA sabato 5 ottobre sul palco centrale in occasione del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, la più importante rassegna della musica indipendente italiana, ideata e coordinata da Giordano Sangiorgi.
Il miglior videoclip indipendente Italiano è stato votato da una giuria composta da Alessio Rosa (fondatore e direttore di Videoclip Italia Awards), Francesca Piggianelli (fondatrice e direttrice premio Roma Videoclip), Tommaso Ottomano (regista, vincitore dello scorso anno), Francesco Lettieri (regista e sceneggiatore di “Ultras”, “Lovely Boy” e “Il Segreto di Liberato”), Zavvo Nicolosi, pluri vincitore del PIVI, membro del collettivo Ground’s Oranges e regista/sceneggiatore de “La Primavera della Mia Vita“, Giuseppe Piccoli (Sei Tutto L’Indie Di Cui Ho Bisogno), Chiara Orsetti e Fabio Alcini (TRAKS), Riccardo De Stefano (direttore ExitWell) e Fabrizio Galassi (Giornalista, responsabile del PIVI).
“Il video rappresenta un messaggio che va oltre il singolo brano” spiega Giorgia PIetribiasi in arte Lamante “E’ l’espressione di tutto il disco, ma anche del mio retaggio culturale. Non è solo una condanna al patriarcato, ma al femminismo occidentale; in “Non Chiamarmi Bella” vediamo delle donne che urlano contro dei manichini, come se venissero ‘allenate’ a lottare contro gli uomini , a vederli come nemici; mentre, per me, il vero nemico è il potere e chi lo detiene”.
Ma il videoclip non contiene soltanto messaggi ‘esterni’: “Lato personale, abbiamo cercato di raccontare anche la mia storia familiare dalla quale provengo, con un bisnonno, pittore (il suo mito era “San Giorgio e il Drago”) e fotografo, che ha voluto tramandare la sua arte solo ed esclusivamente ai primogeniti maschi. Mio padre è stato il primo a rompere questa tradizione, a romperla anche materialmente in quanto è stato un musicista punk; poi il fatto che ha avuto tre figlie femmine e mi ha chiamato Giorgia, un altro gesto punk, definitivo”.
“Abbiamo cercato ancora di più di rinvigorire questa nuova tradizione familiare, diciamo l’anti-patriarca, e con l’aiuto di Nicolò Bassetto e del direttore della fotografia Nicola Cattelan, siamo riusciti a mettere in scena un mio sogno: io che mangiavo un melograno e spaventavo tutti gli uomini che provavano ad aggredirmi”.
Concetti e messaggi che sono stati messe in scena prendendo ‘reference’ enormi.
“Abbiamo spunto da veri maestri come Sergej Iosifovič Paradžanov (‘Il Colore del Melograno’, 1969) e Andrej Tarkovskij (‘Nostalghia’, 1983), nel video il succo di melograno diventa sangue, idealmente versato da tutte le donne che hanno combattuto per la libertà, per arrivare poi alla scena finale. La più importante, soprattutto dal punto di vista personale”.
“Non Chiamarmi Bella” non rappresenta solo ‘l’anti patriarcato’, ma anche una nuova trasformazione nell’arte del videoclip: troviamo simboli, narrazione, tecnica, sperimentazione, tensione e un finale la cui spiegazione aumenta ancora di più la tensione sprigionata dalla scena.
“L’archetipo del patriarca è interpretato da mio padre e quando gli ho spiegato che nella sceneggiatura avrei dovuto pugnalarlo alle spalle, mi ha detto: “Se devi farlo voglio che lo fai mentre mi guardi in faccia”, un messaggio profondissimo, bellissimo, carico di significato personale, tanto che finita la scena sono scoppiata in lacrime, devastante”.
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Albo d’oro del PIVI
Premio Miglior Video
2023 – “Astronave Giradisco” di Lucio Corsi, regia di Tommaso Ottomano e “Sirene e Pirati” dei Tamango
2022 – “Nellamiatesta//Logiche//Le mie gambe, le mie tasche” di ThruCollected, regia di Riccardo Sergio
2021 – “Canzone Leggerissima” di ColapesceDimartino, regia di Zavvo Nicolosi/Ground’s Oranges
2020 – “Luna Araba” di ColapesceDimartino con Carmen Consoli, regia di Tommaso Buldini
2019 – “La Vita Veramente” di Fulminacci, regia di Andrea Santaterra
2018 – “Maometto a Milano” di Colapesceper la regia di Zavvo Nicolosi/Ground’s Oranges
2017 – “La Verità” di Brunori SAS, regia di Giacomo Triglia
2016 – ”Cosa Mi Manchi A Fare” di Calcutta, regia di Francesco Lettieri
2015 – “Come Una Guerra La Primavera”, di Dimartino, regia di Manuela Di Pisa
2014 – “Salva Gente” di Marta Sui Tubi, regia di Bruno D’Elia / “Viva” degli Zen Circus, regia di Sterven Jonger
2013 – “La Razionalità” dei Velvet, regia di Saku
2012 – “Qwerty” di K-Conjog regia di Francesco Lettieri
2011 – “Le Stelle Ci Cambieranno Pelle” di Marco Notari, regia di Marco Missano
2010 – “Chi sono io” dei Fonokit con la regia di Gabriele Surdo
2009 – “Riaffiora” dei French Kiss, regia di Saverio Luzzo
2008 – “Song for Ced” di Esmen, realizzato da Cedric Poligné
2007 – “Stoned” di Herself, regia di Mozukin – Mauro Rodella
2006 – “L’abbandono” di Marta sui Tubi di Fabio Luongo
Premio Miglior Regia
2014 – “Captured Heart” dei Be Forest, regia di MUTE
2013 – “Freiheit” di Diego Buongiorno, regia di Brando De Sica
2012 – “Welcome to Babylon” degli A Toys Orchestra, regia di Marco Missano
2011 – “Scegli Me” dei Verdena, regia Roberto Cinardi
2010 – “Direzioni Diverse” del Teatro degli Orrori Feat. The Bloody Beetroots di Jacopo Rondinelli
2009 – “Let Me Be” di Waines, di Corrado Fortuna
2008 – “Soon” dei Medusa’s Spite, regia di Simone Pellegrini
2007 – Senza titolo, di Robertina e Gattociliegia vs Il Grande Freddo, regia Postodellefragole
2006 – “DanXzen” per Campo Minato di Amari
Premio Miglior Soggetto
2014 – “Come Reagire Al Presente” dei Fast Animals And Slow Kids, soggetto di Matteo Corradini
2013 – “Heavy Branches” dei Sycamore Age, soggetto di Roberto Ippolito e Chiara Feriani
2012 – “La Filastrocca dei Nove Pianeti” dei Vegetable G, regia e soggetto di Marco Molinelli e Giovanni Troilo
2011 – “Lacrime Di Giulietta” di Matteo Negrin, soggetto di: Alice Ninni, Luca Cattaneo, Alberto Filippini
2010 – “Jupiter’s Tale” dei Ners di Fabio Fe “Mountain Tea Traders” dei Julie’s Haircut di Marco Missano
2009 – “Storia di una favola” di La Fame di Camilla, di Soda Studio
2008 – “Sotto Vuoto Spinto” di Porto Flamingo, di Valeria Cavagnetto e Teresa Rocco
2007 – “Mondocellofan” di Alibia, soggetto di Massimo Bonelli e Luca Granato
2006 – “Satan Eats Satan” di Julie’s Haircut, soggetto di Luca Lumaca
Premio Miglior Fotografia
2014 – “Una Nuova Innocenza” di Paolo Benvegnù, fotografia di Mauro Talamonti
2013 – “The Story To Tell Our Child” degli About Wayne, fotografia di Marco Missano
2012 – “Vesuvius Bunks” di Franky B (aka Cryptic Monkey), fotografia di Diego Indraccolo
2011 – “Il Cielo” di Facciascura, fotografia di Massimo Costanzi
2010 – “Io e il mio amore” di Paolo Benvegnù, fotografia di Ferran Paredes Rubio
2009 – “Limonata Punk” dei Freakout, fotografia di Alessandro Leone
2008 – “Piove Deserto” degli Sikitikis, fotografia di Giovanni Troilo
2007 – “Stupid Desires” di Lara Martelli, fotografia di Ivan Vania
2006 – “Piove Piano” di Blume, fotografia di Roberto Galassini
Premio Miglior Montaggio
2014 – “Space Invaders” di Salmo, montaggio di Jacopo Rondinelli
2013 – “Killer Game” di Salmo e “Alto Livello” di Clementino, montaggio di Jacopo Rondinelli
2012 – “La Ghigliottina” di Caparezza, regia e montaggio di Fernando Luceri
2011 – “I Nostri Corpi Celesti” di Le luci della centrale elettrica, Regia e montaggio di Luca Lumaca
2009 – “Una Giornata Perfetta” di Vinicio Capossela, montaggio di Virgilio Villoresi e Carlo Cossignani
2008 – “Un anno in più” dei Perturbazione, montaggio di Marco Duretti, Tommaso Cerasuolo
2007 – “Hypocrisymn” di Mallary Switch, montaggio di Gianluca Zenone
2006 – “Domani” di Otto Ohm, montaggio di Gianandrea Tintori
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