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Venerdì 21 febbraio, il Bronson di Ravenna si è trasformato in una cassa di risonanza emotiva, un luogo in cui le parole e i suoni di Emma Nolde hanno preso vita in un equilibrio perfetto tra introspezione e potenza espressiva. La giovane cantautrice, tra le voci più intense e ricercate della nuova scena italiana, ha regalato al pubblico un’esperienza musicale che ha sfiorato l’anima, confermando il suo talento nell’intrecciare fragilità e forza, luce e ombra.

Un viaggio tra spazio e tempo
Emma Nolde ha portato sul palco i brani del suo ultimo album, “Nuovospaziotempo”, un progetto che si muove su coordinate sonore mutevoli, capace di sfuggire a ogni definizione netta. Il suo live è stato un viaggio sonoro e sensoriale: dalle atmosfere più eteree e rarefatte fino a esplosioni di suono che scuotono l’ascoltatore. Un gioco di contrasti che ha reso la sua esibizione un’esperienza avvolgente, quasi cinematografica.

Il pubblico ha ascoltato in silenzio, rapito dalla sua voce e dal modo in cui ogni brano sembrava aprire finestre su mondi interiori diversi. Emma non canta semplicemente le sue canzoni, le vive sul palco, le reinventa in ogni esecuzione. Il risultato? Un concerto che ha lasciato un segno profondo, in grado di unire delicatezza e impatto, poesia e urgenza comunicativa.

Le parole di Emma: ispirazioni, connessioni e nuove prospettive
Prima del live, abbiamo avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Emma, cercando di entrare ancora di più nel suo universo musicale. Sull’ispirazione dietro “Nuovospaziotempo”, ci ha raccontato di come il disco sia nato da un’esigenza viscerale di esplorare il rapporto tra distanza e vicinanza, tra mondi interiori ed esteriori. «Ci sono momenti in cui la musica è l’unico modo per dare un senso al caos», ha detto, sottolineando come la scrittura sia per lei un viaggio in continua evoluzione.

Sull’esperienza del live, ci ha spiegato quanto sia fondamentale per lei il rapporto con il pubblico: «Ogni concerto è diverso, cambia in base all’energia delle persone, a come sto io e a quello che accade intorno. Non mi interessa riprodurre fedelmente l’album, voglio che ogni esibizione sia un momento unico».

Un concerto che è stato più di un semplice live
Emma Nolde ha dimostrato ancora una volta di non essere solo una cantante, ma un’artista capace di trasmettere emozioni autentiche, di creare uno spazio sospeso dove il tempo sembra fermarsi e la musica diventa un linguaggio universale.

Il Bronson di Ravenna è stato il teatro perfetto per questa alchimia di suoni ed emozioni, un luogo in cui Emma ha saputo disegnare con la sua voce un paesaggio sonoro potente e delicato al tempo stesso.

Se vi siete persi questa data, segnatevi il suo nome: il viaggio di Emma Nolde è appena iniziato e promette di regalarci ancora tanti momenti di pura bellezza.

Guarda l’intervista qui – https://www.instagram.com/p/DGp37PtMyMu/

ph: Riccardo De Medio

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