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“Ciao Pino, con te se ne va un pezzo di storia nel mondo della musica, quella musica fatta di cantautori, autori, musicisti, patron di festival, produttori, interpreti, ballerini e giornalisti: come la sottoscritta”

Almeno tre generazioni di artisti e più in generale di addetti ai lavori nell’underground musicale, soprattutto cantautorale italiano, piangono la scomparsa di Pino Scarpettini; devoto alla musica tutta, ma in particolare quella emergente alla quale ha dedicato gran parte della sua vita.
Il maestro Pino Scarpettini sapeva riconoscere e valorizzare un talento, ma non si può essere troppo accomodanti quando si gravita in questo mondo e lui lo era, per questa utopia meritocratica Pino Scarpettini era difettoso: era troppo buono! Non tanto per dire una di quelle cose che si dicono quando una persona viene a mancare, bensì nella considerazione a posteriori di un grande lavoro fatto con il cuore per tutelare, proteggere, incentivare il mondo della canzone e dello spettacolo, un mondo che a Livorno città natale, è rimasto tiepido e non ha mai corrisposto come avrebbe potuto.
In un’intervista Flavio Oreglio disse a ragione di Pino che aveva una visione troppo romantica del panorama musicale ed artistico ed in effetti era un produttore di specie rara: credeva nell’artista prima che nel prodotto.
Un carattere accomodante,,, o solo empatico? D’altronde lui per primo era un’artista e negli anni ’60 aveva scalato le classifiche, calcato grandi palchi come Sanremo e dato origine ad almeno tre grandi avventure destinate a restare nella storia della musica italiana: gli Omelet (prima tribute band ufficiale degli Abba), iTrolls ed Il Premio Rino Gaetano. Tuttavia nel nuovo millennio, proprio a causa della “difettosa accomodanza”, si scontrava con un sistema in continua trasformazione, un entourage che per un pioniere del Prog e della musica suonata quali lui era stato, cambiava spesso svuotandosi di contenuti. Però è grazie al buon carattere con l’attenzione alla musica d’autore a permettergli di restare aggiornato e sempre entusiasta per qualche nuovo progetto. Sono poche le persone che lo hanno conosciuto e che non l’hanno considerato un papà professionale o non si sono trovate a vivere con lui certe dinamiche; con un padre hai conflitti generazionali, differenze di vedute, ma lo rispetti e gli vuoi bene. E’ stato una guida, un mentore e non solo per gli artisti che ha allevato, premiato, accudito, ma per tutto un mondo che aveva creato nel corso della sua lunga ed eclettica carriera.
Era stato tra i primi a sostenere una legge quadro per tutelare il settore ed era il primo a credere nelle persone con le quali collaborava.

Dopo la scomparsa di Vittorio De Scalzi con Pino Scarpettini si spegne la scintilla che ha dato vita alla storia Trolls, poi diventata New Trolls e New Impression e poi scissa in New Trolls il mito e New Trolls la leggenda, con le varie e differenti formazioni. Oltre sessant’anni di storia della musica nascono dall’incontro di Pino e Vittorio e quel che c’è di fantastico è che sulla scia di quell’incontro generazioni di musicisti continuano a scriverne il racconto.

Ma chi era Pino Scarpettini? Nato e morto sotto il segno dei gemelli, è principalmente un’artista ed un comunicatore (sempre innamorato). Come da stereotipo anni ’70 si sposa tre volte anche se quando parla elenca quattro mogli, dando ad una compagna (la terza) un particolare valore, questa donna sarà sempre presente nella sua vita. L’incontro con Vittorio ed il successo arrivano che non ha neanche vent’anni, segnando solo l’inizio della lunga carriera. Pino fonda i Trolls ed avvia il grande fenomeno oggi più noto come New Trolls, si sposa la prima volta con Cristina ed ha una figlia: Sindy. Finita l’avventura Trolls, fonda i New Impression ed altri gruppi. Il Prog è la bella musica del momento e lui ne è un fautore, restando ancora per un pò legato al concetto di band dove canta e suona la tastiera.

E’ dall’unione con la seconda moglie e la sintonia con il suo amico storico che nascono gli Omelet, molto più che una tribute band. Non c’era internet negli anni ’70 e quindi c’è poco materiale di repertorio in rete, ma wikipedia riporta quanto segue : “Due dei componenti del gruppo, i coniugi Pino Scarpettini e Paola Rosmini[…]Tony Rosati e Stefania Mattoccia che […]sostituisce Annamaria Todaro. Nel 1976 con il nome “Sweet Omelet” esce il primo album, Biancaneve nella jungla, un’operamusical prodotta da Miki Del Prete e battezzata da Adriano Celentano, entrando in maniera del tutto originale nella discografia. Nel 1978 diventano definitivamente “Omelet”, proseguendo il cammino con una serie di cover come il medley 30-50-70 (Panarecord), California e Motel (Cloudisque), versione quest’ultima di One man one woman degli ABBA.

Nel 1979 fanno parte del cast della prima edizione di Fantastico. Seguono varie partecipazioni a trasmissioni televisive nazionali, quali “Popcorn”, “Superclassifica Show”, “Domenica In”, “Blitz” (su Raidue con Gianni Minà in un omaggio a Cassius Clay). Poi tournée italiane come il GiroMike con Mike Bongiorno e Toto Cutugno e negli Stati Uniti.”

Contemporaneamente inizia l’era del Premio Rino Gaetano, trasmesso dalla Rai, presentato da Pino D’Angiò per un periodo ed è un fantastico trampolino per molti artisti emergenti, alcuni dei quali gli resteranno per sempre vicini intraprendendo con lui nel tempo nuove avventure; tra questi la ballerina Erminia Moscato ed il cantante ed attore Mario Botteghi (insieme nei musical Maybe, Pirates e molto altro). premia nuove proposte e/o rivelazioni come Biagio Antonacci, Francesco Baccini, Paolo Belli, Marco Ferradini, Elisabetta Viviani, intervista e collabora con tanti altri: Mariella Nava, Renato Zero,
Samuele Bersani, Enrico Ruggeri: uno straordinario albo d’oro! Produce artisti con l’etichetta
CLOUDISQUE e in quanto autore-editore, pubblica anche un libro autobiografico. Si separa dalla
seconda moglie ed il Premio Rino Gaetano è costretto da formalità burocratiche a cambiare nome,
diventando così SPAZIO D’AUTORE. Anche i finanziamenti cessano ed il festival trova una battuta
d’arresto mentre si consolida l’amicizia con alcuni musicisti di lungo corso come Chico De Maio, Poul
Moss e nuova linfa arriva. Sono anni difficili per la musica, internet crea nuove modalità che vanno
gestite a tutela degli artisti e manca una legge. La SIAE e l’IMAIE che sta diventando NUOVO IMAIE
sono in commissariamento ed i piccoli festival sono per lo più organizzati da art directors improvvisati
che speculano sul talento a discapito della credibilità di altri e dell’entusiasmo dei giovani cantautori.
Fonda la FIOFA ovvero la federazione italiana organizzazioni di festival d’autore (produttori,
discografici, autori e musicisti), nel tentativo di riunire ed associare ad una rete più ampia il settore. Chi
scrive questo articolo ha avuto l’onore ed il privilegio di incontrarlo e di lavorare con lui gomito a gomito,
per qualche anno sono stata il suo ufficio stampa e proprio durante gli anni di stallo e ripartenza: -“la
vita è fatta di incontri” mi disse la sera che lo conobbi in giuria a “Voci dalla Piazza” di Adriano Croccolo,
voleva intendere che è bello avere sogni ed obbiettivi la cui realizzazione può arrivare per vie
inaspettate ed improvvise, ma occorre imparare a cogliere le occasioni che si parano davanti. Al tempo
scrivevo in cronaca sociale come articolista per un quotidiano locale e volevo qualificarmi. Oggi mi
occupo di tutto quello che mi ha insegnato e sono una giornalista impegnata a promuovere la bella
musica emergente, a lui devo la mia qualifica ma anche il mio primo MEI ed il mio primo SANREMO, la
mia prima intervista video con il maestro Mario Fabiani ed i backstage del NOMADI INCONTRO (che
da Sempre Nomade è molto preziosa), un’esperienza unica tra Mario Luzzato Fegiz e Red Ronnie, a lui
devo tutto l’abc del mio pane quotidiano ed arrivo a questa considerazione solo adesso, guardandomi
indietro, benchè guardandomi intorno mi rendo conto di poter condividere lo stesso ricordo con
moltissimi altri.

Malgrado la malattia, Pino Scarpettini ha continuato a credere nella musica sia attraverso dei progetti
didattici che SPAZIO D’AUTORE, arricchito dal contesto a San Giminiano dove si era trasferito con
l’ultima moglie la cantante Elisa Bartalini.
Gli amici hanno avuto un’ultima occasione per salutarlo fuori dalla cappella della chiesa dell’ospedale di
Livorno e lo hanno fatto cantando.

Tiziana Etna