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Questa nuova edizione italiana, pubblicata a tredici anni dalla versione originale per Oxford University Press, riflette l’evoluzione degli studi sul partimento argomento e si propone di rinnovare l’interesse per questa tradizione musicale, con particolare attenzione al suo luogo di origine: Napoli.

Viene analizzato il partimento sotto diversi aspetti: storico, teorico e pratico. Sanguinetti neevidenzia la sua importanza nel processo educativo musicale, focalizzandosi sulla sua applicazione nella composizione e nella pratica musicale del periodo. Una delle novità introdotte nella nuova edizione è l’inclusione di scoperte recenti, come il manoscritto Ossietzky e le Regole di Francesco Mancini, che permettono di retrodatare l’origine del partimento al XVII secolo a Napoli, offrendo una nuova prospettiva sulla sua nascita e diffusione.

Questa edizione italiana di The Art of Partimento segue di tredici anni la pubblicazione originale per Oxford University Press e riflette la crescita esponenziale degli studi sul partimento. Questo libro esplora la tradizione storica del partimento come metodo formativo essenziale per i compositori tra Sette e Ottocento, mettendone in luce il ruolo pratico e la trasmissione non verbale delle competenze musicali. 

La nuova edizione corregge refusi, aggiorna ipotesi storiografiche e include scoperte recenti, come il manoscritto Ossietzky e le Regole di Francesco Mancini, che retrodatano l’origine del partimento a Napoli nel XVII secolo. Con un approccio teorico e pratico, il volume ambisce a rinnovare l’interesse per questa tradizione musicale nel suo luogo d’origine

Informazioni sull’autore:

Giorgio Sanguinetti ha insegnato Pianoforte nei Conservatori di Reggio Calabria e Potenza ed è stato professore a contratto per Elementi di armonia e contrappunto nei corsi di laurea in DAMS presso le Università di Arcavacata di Rende (Cosenza) e Tor Vergata (Roma), e per Analisi della musica post-tonale presso il corso di Musicologia del Conservatorio di Milano. Dal 2002 è professore associato di teoria e analisi della musica all’università di Roma-Tor Vergata.


Ha tenuto seminari e conferenze in molte università e istituzioni in Europa e negli Stati Uniti, tra cui l’Orpheus Institute in Ghent e l’Università cattolica di Lovanio (Belgio), la Schola Cantorum Basilensis (Svizzera), la National University of Ireland, la City University di New York, la Northwestern University (Chicago), l’Indiana University (Bloomington), la Boston University, l’University of Michigan. 


Ha scritto numerosi saggi e articoli sulla teoria della composizione in Italia dal Settecento al primo Novecento, sull’analisi schenkeriana, sui rapporti tra analisi e interpretazione, sulla forma, e sull’analisi dell’opera. Negli ultimi anni si è occupato dalla teoria degli schemi e, in particolare, della tradizione napoletana del partimento.


È stato l’organizzatore dei seminari annuali del GATM (in collaborazione con l’Accademia Nazionale di S. Cecilia) ed è stato presidente del comitato organizzatore del Settimo convegno europeo di analisi musicale EuroMAC VII (Roma, settembre-ottobre 2011). Attualmente fa parte del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Musicologia, rivestendo il ruolo di responsabile per il settore insegnamenti musicologici, ed è l’organizzatore dei seminari annuali della SIdM presso l’Accademia Nazionale di S. Cecilia. Ha svolto attività di pianista solista e in formazioni da camera.

Nel 2014 la Society for Music Theory ha conferito al suo libro  The Art of Partimento. History, Theory and Practice (New York, Oxford University Press, 2012) il Wallace Berry Award.

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