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Il Tar della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del Festival di Sanremo alla Rai da parte del Comune di Sanremo per le edizioni 2024 e 2025. Sebbene l’edizione 2025 sia confermata e affidata a Carlo Conti, dal 2026 si dovrà procedere con una gara pubblica aperta agli operatori del settore.

La sentenza: una svolta nella storia del Festival

Con una decisione di 58 pagine, il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato dalla Just Entertainment (Je), una società di edizione musicale e produzione eventi. La Je aveva manifestato interesse nel 2023 per acquisire i diritti di sfruttamento del marchio “Festival della Canzone Italiana” e per organizzare l’evento. Dopo il mancato riscontro da parte del Comune, la società ha impugnato l’affidamento diretto alla Rai.

La questione ruota intorno alla distinzione tra il marchio “Festival della Canzone Italiana”, che appartiene al Comune di Sanremo, e il format televisivo del Festival, di proprietà della Rai. Il Tar ha ritenuto irregolari le delibere che concedevano in uso esclusivo alla Rai il marchio e alcuni servizi accessori, ma ha ribadito che l’organizzazione attuale non corre rischi immediati.

Le reazioni

  • Rai: Viale Mazzini ha dichiarato che la sentenza non compromette l’edizione 2025 né la titolarità del format televisivo. Tuttavia, il ricorso è in valutazione.
  • Sindaco di Sanremo: Alessandro Mager ha definito la sentenza “articolata e complessa” e ha assicurato che il Comune analizzerà con attenzione le strategie future.
  • Sergio Cerruti (Just Entertainment): Il managing director della Je ha esultato, paragonando la vittoria a “Davide contro Golia”, sostenendo che questa decisione rappresenta “un pezzo di storia”.

Cosa succede dal 2026?

La sentenza apre la strada a una gara pubblica per l’organizzazione del Festival. Oltre alla Rai, potrebbero partecipare grandi gruppi come Mediaset o Warner Bros. Discovery, introducendo una competizione inedita per il controllo di quello che è considerato il principale evento mediatico del Paese.

Un futuro incerto per il Festival?

Il caso ha sollevato preoccupazioni politiche. Gli esponenti del Partito Democratico in commissione di Vigilanza hanno chiesto chiarimenti urgenti all’Ad della Rai, Roberto Sergio, per garantire che il Festival rimanga un pilastro del servizio pubblico. Striscia la notizia, che da anni sostiene la necessità di un bando, ha accolto con favore la decisione del Tar.

Conclusione

La sentenza del Tar della Liguria segna una svolta nella storia del Festival di Sanremo. Se confermata, potrebbe rivoluzionare l’organizzazione di un evento che, dal 1951, è sinonimo di musica e spettacolo per gli italiani. Per il 2026, tutto resta aperto: la Rai dovrà difendere il suo ruolo storico, ma la possibilità di un Sanremo gestito da altri operatori non è più un’ipotesi remota.

Fonte: Ansa https://search.app/UdiM9erczdET5mEM6

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