Ci sono luoghi che non sono solo geografici, ma interiori. Spazi sospesi dove il tempo si fa denso, e ogni cosa sembra attendere, trattenere, sussurrare. Finisterre, in Galizia, è uno di quei luoghi. E in Specchi d’acqua, pubblicato da Ossorosso Edizioni per la collana Tagli d’Anima, Massimiliano Nuzzolo ci porta proprio lì: alla fine del mondo, dove l’oceano non offre redenzione, ma solo uno specchio tremante in cui guardare le proprie fratture.
Il protagonista ha perso Alice, e con lei ogni punto di riferimento. Raggiunge il confine tra la terra e il nulla per lasciarsi andare all’acqua, non come gesto poetico, ma come resa lucida e necessaria. L’oceano, immenso e in apparenza immobile, è vivo. Si muove sotto la pelle del racconto con una potenza antica, silenziosa, inesorabile. È compagno e minaccia, ascoltatore cieco e protagonista muto.
Nel mezzo di questa discesa appare Elisa, altra figura spezzata, altra ombra in cerca di una tregua che non arriverà. Il loro incontro, fugace e pieno di possibilità mai colte, potrebbe salvare e cambiare il corso delle cose. Ma Nuzzolo con parole evocative ci dice che non c’è conforto, né appiglio, solo l’illusione momentanea di un senso che si sgretola poco dopo.
Ad accompagnare il racconto c’è la musica dei Velvet Underground, più di una semplice citazione. I loro testi, evocati tra i ricordi e le immagini, e il loro feedback, diventano ritornelli emotivi che risuonano nei dialoghi, nei silenzi, nei gesti. Come Alice, la musica non torna. Ma resta.
La prosa di Nuzzolo è tesa ed evocativa. Ogni frase scava. Non c’è compiacimento, ma profondità. Le immagini non abbelliscono, rivelano. L’oceano, le onde, la sabbia, il vento: tutto parla al lettore. Il dolore, invece, si impone: non si sublima, si attraversa. E a volte, semplicemente, si accetta.
Specchi d’acqua fa parte della collana Tagli d’Anima, una raccolta di racconti brevi dedicati a quei momenti in cui l’esistenza si incrina, si apre, si mostra per ciò che è davvero. Il taglio non come ferita da guarire, ma come fenditura: spazio nudo dove guardare la verità senza filtri.
La pubblicazione è curata da Ossorosso Edizioni, giovane casa editrice indipendente che si distingue per una proposta narrativa attenta, contemporanea e letterariamente coerente. Ogni titolo è un invito alla lettura come atto di immersione, non di evasione.
Massimiliano Nuzzolo, già autore di romanzi come La fine del mondo, Fratture e del premiato noir È permesso, Signora Morte?, è conosciuto anche per Il libro delle risposte stronze, vero oracolo caustico, ironico e disincantato ricco di verità taglienti. In Specchi d’acqua mostra una voce diversa: più intima, diretta, capace di restituire al lettore la vertigine del dolore, senza maschere e senza promesse.
Specchi d’acqua è un racconto che non consola. Ma è proprio per questo che resta. Come il mare che, anche quando sembra calmo, non smette mai di muoversi.
