“Sbarre” di Federica G è un brano autobiografico che si inserisce in una fase importante del percorso di cura dall’anoressia: dopo aver preso consapevolezza di quanto alcune situazioni che viveva fossero deleterie, l’artista stava imparando a descrivere a parole il dolore che provava, senza più il bisogno di ricorrere ai comportamenti tipici della malattia.
“Sbarre” racconta che cosa significa sentirsi prigionieri o senza la possibilità di scegliere. Le preoccupazioni rispetto a molti aspetti della vita a volte finiscono per limitarci, ma parlare dei propri timori è il primo passo da compiere per vedere le situazioni in un modo diverso e per permetterci di agire trovando un’alternativa.
Ci racconti com’è nato il tuo amore per la musica…
È nato molto presto! Avevo tre anni e mi capitava spesso di fare dei lunghi viaggi in macchina con mio padre durante i quali mi divertivo a cantare le canzoni di Elisa cercando di imitarla. In adolescenza ho imparato a suonare la chitarra da autodidatta e poi pian piano è nata anche la passione per la scrittura ed ho iniziato a scrivere i primi testi.
Qual è stato il momento più importante o gratificante della tua carriera musicale finora?
Il momento più bello finora è stato senza dubbio l’esordio perché ho capito che la mia musica riusciva a emozionare gli altri. Ho ricevuto tanti messaggi di incoraggiamento e di ringraziamento per aver provato a descrivere il disagio che una malattia legata ai disturbi alimentari può provocare.
Vuoi raccontarci di cosa parla il tuo nuovo singolo?
Sbarre descrive tutte quelle situazioni in cui mi trovavo che poi si sono rivelate deleterie, limitandomi come fossero “sbarre”. È un brano che ho scritto durante il mio percorso di cura dall’anoressia, mentre stavo imparando a descrivere a parole il disagio che provavo.
Vuoi spiegare ai nostri lettori com’è nata l’idea della cover?
Nasce da un’idea di Miriam Zennaro durante la registrazione delle scene di playback del videoclip. La musica è stata terapeutica per me, fondamentale per potermi liberare dalle mie “sbarre”, e quando Miriam mi ha proposto la sua idea ho pensato subito che fosse perfetta per la copertina.
Quanto è importante per te trasmettere emozioni al pubblico?
È fondamentale ed è l’obbiettivo principale che mi prepongo! Secondo me per fare musica è necessario raccontare o lasciare qualcosa di sé al pubblico e nel momento in cui qualcuno si emoziona ascoltando la mia musica sono certa di aver comunicato bene il mio messaggio.
Hai già in programma altri brani o hai pensato ad un album?
Sto lavorando al mio primo EP, concept album sui disturbi alimentari, che conterrà sei 6 tracce. Tengo molto a questo progetto e non vedo l’ora di poterlo condividere!