Il titolo oltre che evocativo porta con se grandissimi piani di lettura. Forse duri, severi, forse dolcissimi come il suono e le sue soluzioni. Credo sia una di quelle canzoni che ognuno può vestirsi addosso. “Ninna nanna dei perdenti” è il nuovo singolo di LaBrass, al secolo Rocco Iocolo che incontra la penna e la lirica scritta da Vincenzo Vescera e poi si dipana il tutto come seta e notturni dentro il video ufficiale a firma di Antonio Bratti e Davide Coluccelli.
Il sax incontra il pop. Potrebbe essere un bel titolo da dove iniziare, che ne pensi?
Non saprei dire se sia un bel titolo, ma di certo il Sax, per sua natura, fa della versatilità il cavallo di battaglia. Fu il genio e la sensibilità del grande Adolphe Sax a dare vita, nel 1840, a questo fantastico strumento. E sin da subito si prestò alle orchestre sinfoniche nonché alle grandi bande militari americane, come la New York Band del 22° Reggimento USA, diretta da Patrick Gilmore.
Direi quindi che il Sax, da sempre, è aperto a tutto ciò che richiami i concetti di novità e sperimentazione, pur conservando la sua forte tradizione storica.
Perdenti è una parola forte… perché pensi siano perdenti? Si perde in amore?
So che la definizione “perdente” è una parola forte, ma bisogna prenderne atto: nella vita non sempre ci si trova sul carro dei vincitori. Nello stesso tempo, però, la differenza tra “un perdente” e un “supereroe” non esiste, in quanto entrambi hanno una cosa in comune: la paura. L’unica diversità è come si reagisce a questa. E in amore, vigono le stesse regole della vita.
Quanto c’è di biografico in tutto questo?
Questa storia è interamente biografica e personale. A dirla tutta, non avrei mai voluto scrivere un brano simile.
Le liriche di Vincenzo Vescera in qualche modo hanno saputo fotografare tutto?
Vincenzo Vescera (in arte Vinve’) non ha solamente immortalato un mio momento storico in maniera netta, ma è riuscito a trasformare la mia rabbia in energia costruttiva, per me e per coloro che hanno attraversato un periodo simile nel loro cammino. E questa peculiarità è tipica solo dei grandi Artisti, altrettanto sofferti. Il suo lavoro è stato determinante per la definizione della struttura del brano, nonché per la sceneggiatura del videoclip. Senza di lui penso che “Ninna nanna dei perdenti” difficilmente avrebbe raggiunto un così ampio riscontro.
Tutta la produzione alla fine ha portato il brano dove volevi?
Ad essere sinceri, tutto il lavoro svolto ha portato il mio pezzo ben oltre qualunque obiettivo mi fossi prefissato. In realtà ho scritto quest’opera quasi di getto, per un uso, se vogliamo dire, personale. Avevo bisogno di sfogare tutto ciò che avevo dentro. Non potevo immaginare sarebbe diventato un inno dove tantissima gente si sarebbe rispecchiata. È questo il potere della Musica: la capacità di trasmettere ciò che a volte non può essere espresso a parole.
https://open.spotify.com/intl-it/track/6vTRj5NSmQorHD9sf3ksQR?si=28614335c8394553