Online il videoclip diretto da Stefano Poletti. Una danza di dolore e rinascita per raccontare ciò che di solito resta taciuto.
Dopo l’esordio con Faded Flowers, i Tha Flicker tornano con un nuovo singolo e un videoclip che lascia il segno: “Laugh”, disponibile su YouTube dal 25 maggio 2025, è una ballata viscerale, spietatamente delicata, che affronta uno dei temi più complessi e silenziosi della nostra società: la violenza domestica.
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🔗 Laugh – Tha Flicker (YouTube)
Un soggetto forte, una regia simbolica
Diretto da Stefano Poletti (già al lavoro con Baustelle e The Zen Circus), il video si muove tra coreografie spezzate e immagini teatrali, portando in scena il momento in cui il silenzio di una vita esplode in un gesto liberatorio. La performer Catlin Strange incarna la protagonista in una danza intensa e frammentata, mentre Urbex Nemesis dà corpo – e maschera – al marito abusante, figura ormai svuotata di volto e individualità.
Il make-up curato da Carla Curione e le maschere dell’artista AleCarozzi accentuano l’atmosfera quasi onirica del racconto, in un equilibrio perfetto tra il dolore e la possibilità, seppur tardiva, della libertà.
La parola a Giulia e Marco: l’intervista
Nel contesto della promozione con il MEI, abbiamo parlato con Giulia Cappellutti (voce, autrice) e Marco Ridolfi (bassista, compositore e co-produttore) per entrare nel cuore di Laugh e del progetto Tha Flicker.
1. “Laugh” è ispirata a una storia vera. Come avete mantenuto autenticità ed empatia?
Giulia: «Non ho inventato nulla, ho solo raccontato un fatto reale. Non ho voluto criticare né giustificare. La forza del brano sta proprio nella sua semplicità. È l’ascoltatore a dover porsi delle domande.»
2. Se fosse la colonna sonora di un film?
Giulia: «Sarebbe un biopic senza lieto fine. Una donna che ha subito per trent’anni, che ride solo quando finalmente è libera. La scena perfetta? Il marito morente che le chiede di restargli accanto. Lei gli tiene la mano, poi si allontana senza più voltarsi. E sorride.»
3. Come si crea un sound evocativo senza perdere autenticità?
Marco: «Il nostro focus non è mai stato “piacere” o essere accessibili. La sfida è togliere ciò che è superfluo, restare fedeli a ciò che siamo. La voce di Giulia è il nostro centro, e ogni suono deve ruotare attorno a quella suggestione.»
4. Un momento di vera liberazione artistica per voi?
Giulia: «Quando ho iniziato a lavorare con Marco. Avevo mille parole in testa ma non sapevo come farle uscire. Lui ha creduto in me. È stato il momento in cui ho capito cosa volevo davvero fare.»
Tha Flicker: poesia elettronica e fragilità che brucia
Composto da Giulia Cappellutti e Marco Ridolfi, il duo Tha Flicker continua a muoversi su un crinale sottile ma necessario tra elettronica minimale, vocalità intensa e scrittura viscerale. Dopo Faded Flowers, Laugh conferma la direzione intima e cinematografica del progetto, prodotto da Pietro Foresti, Luca Urbani e Marco Ridolfi, e pubblicato da La Foresta Urbana.
Con ogni nuova uscita, i Tha Flicker ci ricordano che si può fare arte anche partendo dal dolore, e che la bellezza può nascere lì dove sembrava non esserci più nulla.
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foto di Nicola De Rosa