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Una composizione dal respiro intimo e contemporaneo, che fonde suoni elettronici, indie e urban con una forte componente emotiva.

“Teresa” è un viaggio nelle ossessioni affettive, nei silenzi sospesi e nelle presenze che restano anche quando sembrano svanite.

“Non è una canzone d’amore. È una canzone su ciò che resta dopo.”

Composto e prodotto con Itten, con cui continua il sodalizio dell’artista, il brano mostra una scrittura sincera e diretta, capace di evocare immagini urbane e fragilità quotidiane. Chiaro il riferimento ancora una volta alle sue origini e radici con l’utilizzo del napoletano in una chiave Funk che diverte e fa ballare.

“Teresa” rappresenta un nuovo tassello nel percorso di Cuspide, artista che con coerenza sta costruendo un’identità musicale originale, capace di dialogare con la scena attuale senza rinunciare alle sue peculiarità.

Bio – CUSPIDE

Diego Davide, in arte CUSPIDE, nasce a Napoli nel marzo del 1996. Cresciuto nella città partenopea fino ai 22 anni, si forma tra influenze urban, scrittura cantautorale e un forte legame con le parole. L’approccio alla musica avviene in adolescenza, anche grazie alla presenza in famiglia dell’artista Ghemon, figura ispiratrice e riferimento precoce.
Trasferitosi a Bologna, dove vive tutt’ora, Cuspide sviluppa un’identità musicale contaminata da incontri e culture diverse, tra R&B, funk, soul, jazz e musica elettronica.

La sua musica è un intreccio tra radici mediterranee e suoni internazionali, sempre guidata da una narrazione personale e sensibile.
Il nome Cuspide nasce da un concetto algebrico: il punto in cui una curva cambia bruscamente direzione.

Allo stesso modo, la musica ha rappresentato per l’artista uno spartiacque, una svolta interiore e creativa.

“Cuspis, Cuspidis”, dal latino: l’estremità che diventa simbolo di identità e trasformazione.

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