Esce il 24 ottobre 2025 in formato digitale e CD digipak per Bloody Sound, Brigadisco, Neon Paralleli e Artista Anch’io “POTLAC”, il nuovo album dei Ludmilla Spleen. Quinto lavoro in studio del duo noise core marchigiano (bolognese d’adozione) a distanza di cinque anni dall’ultimo “Gennariello” (2020), il full length è stato anticipato nelle scorse settimane dal singolo “Scorie”.
“POTLAC” raccoglie sette brani che attraversano territori sonori abrasivi e visionari, unendo stratificazioni noise, pulsazioni ritmiche feroci e testi intensi e immaginifici. Un rito sonoro e un atto di sacrificio (come indicato dal rituale dei nativi americani citati nel titolo dell’album) che brucia se stessoal fine di rivelarsi e che affronta il limite e lo consuma, trasformando macerie e visioni in materia musicale incandescente.
Registrato completamente in analogico presso l’Indipendente Studio di Matelica (MC) con Nicola Giorgetti, e plasmato dal sapiente tocco di Giulio Ragno Favero al mix e mastering, l’album raccoglie sette brani che si muovono fra chitarre elettriche corrosive, strati di noise e liriche che oscillano tra epica personale e dissoluzione collettiva. I testi, firmati da Filippo Brandi, scavano nella lingua con un’urgenza quasi carnale, attraverso sovrapposizioni di immagini e decostruzione dei significanti muovendosi tra eros e rovina, desiderio e annichilimento. La musica nasce dalle sensibilità di Filippo Brandi (voce, chitarre elettriche, sintetizzatori) e Niki Fabiano Ruggeri (batteria, voce, sintetizzatori) dando vita a un intreccio feroce, portatore di un suono che si dibatte fra tensione ritmica e smarrimento esistenziale, tra pulsazioni meccaniche e aperture liriche.
L’universo visivo di “POTLAC” si riflette nelle fotografie e nell’artwork di Maria Ambra Silvi, intrecciato con il layout e le grafiche di Daniele Pasci, che amplificano l’eco rumoroso, rituale e caotico dell’opera. “POTLAC” rappresenta un nuovo capitolo nel percorso dei Ludmilla Spleen, un punto d’approdo, ultimo capitolo di una trilogia iniziata con Acephale (2015) e proseguita con Gennariello (2020), che conferma la propria ricerca sonora e poetica in equilibrio tra energia, introspezione e urgenza espressiva: un sacrificio che si consuma nell’atto stesso di darsi, lasciando dietro di sé solo scorie luminose.
TRACKLIST
1.Delenda
2.Scorie
3.Tedia
4.Feria
5.Latitudine
6.Buio
7.Anschluss
CREDITI
Filippo Brandi: voce, chitarre elettriche, em20, eg101
Niki Fabiano Ruggeri: batteria, voce, eg101
testi: Filippo Brandi
registrato da Nicola Giorgetti all’Indipendente Studio, Matelica (MC)
mix e mastering di Giulio Ragno Favero
fotografie e artwork: Maria Ambra Silvi
layout e grafiche: Daniele Pasci
CONTATTI
WS: bloodysound.it
BC: bloodysound.bandcamp.com



