Dimenticate le solite ballad sul fallimento: “Bend & Break”, fuori l’11 luglio e in presave al link http://url2734.distrokid.com, è l’autopsia sonora di un sogno evaporato, raccontata da JVLIA con la rabbia composta di chi ha imparato a stare in piedi sulle proprie crepe.
Non c’è piagnisteo, non c’è vittimismo. C’è una guerra silenziosa tra il fuoco interiore e il rumore del mondo che ti vuole normalizzare, limare, rendere comodo. Ma JVLIA non è comoda. È feroce, viva, e (per fortuna) ancora incazzata.
“I will bend and they will break me” suona come un’ammissione, ma sotto cova una minaccia. Bend & Break è il momento in cui l’identità cede, ma solo per sputare fuori la verità. E la verità è che quel sogno era reale, anche se adesso tace.
Musicalmente, il brano è un campo minato emotivo: batteria elettronica come martello pneumatico sullo sterno, synth sfasati, voce che non canta, sputa fatti. JVLIA – calabrese dall’animo cosmopolita – mescola pop, rock, elettronica ed una punta di punk esistenziale che fa a pezzi ogni estetica da playlist da aperitivo, grazie alla sua voce che arriva diretta per sprigionare energia e forza di riscatto.
Dopo VAGO, Bend & Break alza l’asticella: non vuole farsi ascoltare. Vuole farsi sentire addosso. È una canzone per chi ha smesso di chiedere il permesso di esistere. Per chi non vuole essere salvato, ma compreso.
JVLIA (@jvlia.ig) • Foto e video di Instagram

JVLIA, all’anagrafe Giulia de Gregorio, è un’artista classe 1994, nata a Paola (CS). Fin da bambina coltiva una passione viscerale per la musica, nutrendosi di ascolti che spaziano dal punk-rock al pop, dal soul all’elettronica. A soli 16 anni muove i primi passi con una band, scrivendo e cantando in inglese: un’esperienza fondativa che plasma il suo primo approccio al suono e alla scrittura.
Col tempo, il rigore spigoloso del punk cede il passo a una ricerca più ampia e consapevole. “Ho attraversato la fine di tante cose, e nel momento in cui pensavo di aver perso tutto, ho cominciato a ritrovare me stessa. Questo è un nuovo inizio”, racconta. Ed è proprio da quel vuoto che nasce la voce autentica di JVLIA, una voce che oggi si affida all’italiano per raccontarsi senza filtri, con intimità e coraggio.
Scrive e canta sia in inglese che in italiano, esplorando le molteplici sfumature della propria identità artistica. Nei suoi live, si presenta con essenzialità: sola, chitarra alla mano, lasciando che voce e silenzio dialoghino in maniera sincera con chi ascolta.
I suoi testi sono attraversati da temi universali: smarrimento, cambiamento, desiderio di rinascita. Una malinconia luminosa, mai sterile, che si mescola a una speranza costante. JVLIA non si lascia rinchiudere in un genere, ma si affida alle emozioni come unico faro creativo. Il suo suono è vivo, mutevole, in bilico tra l’acustico e l’elettronico, tra il pop e la parola nuda. Questo progetto rappresenta per lei non solo un debutto, ma una vera e propria rinascita artistica: un cammino in divenire, tracciato passo dopo passo.


