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🎧 Ascolta ora su Spotify: “Africa” – Hotel Monroe

Gli Hotel Monroe pubblicano “Africa”, nuovo singolo che apre una nuova fase per la band parmigiana. Un’esplorazione di spazi molto vasti ma anche la scoperta di mondi alternativi dal punto di vista sonoro. Abbiamo rivolto loro qualche domanda.

“AFRICA” è un brano molto evocativo. Quali sono stati i momenti chiave nel processo creativo che hanno portato alla sua composizione, dalla prima idea al prodotto finale?

Il primo momento chiave si può ricondurre alla nostra esibizione nell’Istituto Penitenziario di Rimini durante il Nuovi Mondi Prison Tour. Alla fine del nostro live chiedemmo se qualcuno voleva cantare o suonare qualcosa. Un ragazzo del Mali salì sul palco, prese il microfono e si mise a cantare. Pareva una preghiera, sentita, profonda dal centro del cuore. Una voce sconosciuta, in una lingua che chiaramente non capivamo, ci colpì nel profondo…Da qui nacque sicuramente l’idea, poi approfondita grazie alla lettura di alcuni libri legati al continente africano.

Il comunicato afferma che avete “provato a imbrigliare in poche strofe e nella nostra musica qualcosa di questa grande anima” riferendosi all’Africa. Quali sono state le maggiori sfide nel rendere giustizia a un tema così vasto?

La sfida principale per noi è sempre la medesima, ovvero cercare di non cadere nel banale, nel “troppo didascalico”. Proviamo a creare un immaginario intorno ai nostri brani, quasi come se fossimo i registi di un film…Sicuramente un tema a noi sconosciuto o lontano, come in questo caso l’Africa, è più delicato da trattare poiché non abbiamo esperienze in prima persona, ma sentivamo il bisogno di intercettare questa “energia” e metterla in musica e parole.

Le canzoni arrivano, tu sei come un “esploratore” in costante ricerca, ma loro già esistono… Stanno solo aspettando di essere stanate.

Considerando il vostro background Alternative Rock, come si inserisce “AFRICA” nel vostro sound distintivo? Ci sono elementi che lo rendono unico rispetto ai vostri lavori precedenti?

Africa è decisamente un pezzo più Pop Rock che Alternative. Abbiamo pensato di snellirlo dal punto di vista sonoro per dare più rilevanza alla parte ritmica e al testo. L’inciso centrale con canto “Afro” è sicuramente per noi una “innovazione”. Quindi Africa si può inserire nel nostro sound Alternative perché di fondo c’è sempre il nostro motore propulsore: la sperimentazione e la ricerca.

Visto il testo profondo e descrittivo di “AFRICA”, qual è stato l’apporto di ogni membro della band – Roberto (voce), Nicola (synth/programmazione/basso), Enrico (chitarre), Marco (batteria) – nel dare forma al brano?

Che conta non è l’apporto di ogni membro. Per noi che conta è la somma di tutti gli apporti. E quando il risultato è Hotel Monroe significa che ci siamo mossi bene.

Dal tour nelle carceri al brano “Aspettando il blu”, avete dimostrato un’attenzione verso tematiche sociali. “AFRICA” segue questa scia, o è una riflessione più personale?

Assolutamente segue la scia, come detto in precedenza, infatti, l’origine del pezzo nasce proprio dal tour delle carceri. Ma non è una “voluta attenzione” verso le tematiche sociali. Abbiamo la fortuna di essere liberi, una band libera, persone libere. Scriviamo quello che sentiamo sia importante. Può essere un tema sociale, può essere una visione futura, può essere un evento passato. La libertà è una grande ricchezza.

Avete una data precisa per l’uscita del secondo album, o la fine del 2025 è un’indicazione generica? E cosa vi aspettate che i fan traggano dall’ascolto di “AFRICA” in attesa del disco?

Nessuna data precisa, siamo liberi!!! Il che significa al contempo anche squattrinati, ma non c’è ricchezza più grande della libertà. Quindi usciremo quando ci apparirà la data guardando verso le stelle.

La speranza è sempre quella di produrre musica che piaccia, musica che resti nell’anima, musica che sia definibile tale…

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