Può una figura immortale raccontare la fragilità umana meglio di qualsiasi altro essere vivente?
In “Vivere per sempre”, il nuovo brano di Emanuele Masini, il protagonista è il conte Dracula – ma non è il mostro assetato di sangue che ci aspettiamo.
È piuttosto un’anima condannata a un tempo infinito, che ha perso la cosa più preziosa che potesse dare senso alla sua esistenza: l’amore.
Con questo singolo, Masini ci porta in una riflessione esistenziale tanto poetica quanto disarmante: che senso ha vivere per sempre, se la vita non è piena, vissuta davvero, e soprattutto condivisa?
💭 L’eternità non basta
In un’epoca in cui si cerca disperatamente di allontanare la morte, di posticipare l’invecchiamento, di spingere sempre oltre il limite della vita biologica, Emanuele Masini ci riporta al cuore del paradosso: la bellezza risiede proprio nella fine.
Come un film troppo lungo o una canzone senza conclusione, anche l’esistenza perde senso se priva di un termine.
Dracula, personaggio eterno, diventa così il simbolo di chi resta quando l’altro se ne va. Di chi ha perso il proprio grande amore e si ritrova intrappolato in una vita che non ha più sapore.
E in questo, l’eroe gotico si umanizza: non è il predatore, ma la vittima del tempo.
Una ballata filosofica e struggente
“Vivere per sempre” si muove su coordinate sonore morbide, malinconiche, con una voce che non cerca la performance, ma il significato.
Masini canta con delicatezza, lasciando spazio alle parole, ai silenzi, ai sottotesti.
La sua scrittura si fa riflessione, quasi confessione.
Un invito a tornare al valore delle cose finite: di un incontro, di una stagione, di un attimo.
In un mondo che cerca di trattenere tutto, Emanuele Masini ci insegna a lasciar andare. Perché solo accettando la fine, possiamo davvero vivere.