Un incontro surreale, un duello simbolico, un viaggio nei desideri più profondi dell’animo umano. È questo il cuore pulsante di Malecón, il nuovo video di Cabruja,
Girato tra le strade e gli scorci suggestivi di Genova, per la regia di Lorenzo Santagada, il videoclip mette in scena uno scontro viscerale e teatrale tra il cantautore venezuelano e una figura enigmatica: il Diavolo, interpretato dall’attore Ruben Esposito. Al centro della narrazione, un duello che richiama l’archetipo eterno della lotta tra sacro e profano, tra istinto e coscienza, ispirato al poema popolare venezuelano Florentino y el Diablo.
Con un’estetica intensa e dal forte impatto simbolico, il video eleva il brano a una vera e propria esperienza visiva. I gesti, i colori, le inquadrature si fanno metafora di un conflitto interiore in cui il desiderio diventa rito, la musica danza, e la carne reclama spazio.
“Malecón è nato durante la pandemia – racconta Cabruja – che ho trascorso insieme alla mia amica Xeh, di Barranquilla. Parlavamo spesso del bisogno di tornare a casa, di fare festa ‘come Dio comanda’, di ballare al ritmo dei nostri Tambores. Malecón divenne presto una parola in codice tra noi, un rifugio immaginario per evadere dall’oppressione di quei mesi.”
E quel “Malecón”, lungomare reale e mentale, è diventato il simbolo di un desiderio collettivo: tornare alla vita, al contatto umano, a quella sensualità che un lockdown ha tentato di sopprimere ma non ha potuto cancellare.
Nato a Caracas nel 1979, Eduardo Losada Cabruja è un artista dalla doppia anima: biologo e cantautore, scienziato e performer. Dopo essersi trasferito in Italia per un dottorato in microbiologia molecolare, ha riscoperto la sua passione per la musica a Genova, tra cori universitari e band nate tra colleghi di laboratorio. Oggi insegna scienze in spagnolo in un liceo genovese, ma la musica resta la sua bussola creativa. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo album solista con l’etichetta Over Studio, avviando così una nuova fase del suo percorso musicale con lo pseudonimo Cabruja.
Con Malecón, Cabruja torna a cantare la vita, tra tamburi, carne e spirito. E ci ricorda, ancora una volta, quanto siano potenti i luoghi dell’anima.