Dopo l’album Rockstar 17, Braska torna con Valanghe, un nuovo singolo che conferma il suo legame viscerale con le Cinque Terre, la sua terra d’origine e fonte continua di ispirazione. Questa volta la cantautrice spezzina racconta una storia d’amore sofferta, tormentata e frastagliata quanto la costa ligure che fa da sfondo – fisico ed emotivo – al brano.
“Io vivo così ogni cosa: l’amore, la musica, la mia città”, racconta Braska.
E questa volta lo fa attraverso un progetto che intreccia musica, paesaggio, tradizione e immaginario poetico, con una produzione a cassa dritta firmata ancora una volta da LoZar (Massimo Salone), capace di dare al brano un’energia club che non spegne mai l’intensità del testo.
Una storia da videoclip, tra monorotaie e muri a secco
Il video di Valanghe è stato girato nella Cantina Cinque Terre, storica azienda vinicola locale, dove Braska percorre la monorotaia usata per la viticoltura eroica – quella che nasce su sentieri impervi, tra mare e collina. La scelta non è solo estetica: è la metafora perfetta di un amore fatto di ostacoli e resistenze, di salita e discesa, proprio come i vigneti arrampicati sui pendii liguri.
Il titolo Valanghe richiama infatti tutto ciò che frana, travolge, rompe gli equilibri, ma anche ciò che lentamente si ricostruisce. E proprio nei “muri a secco”, simbolo di fatica e di tenacia, Braska legge un parallelismo con le dinamiche relazionali: tenere insieme ciò che tende a sgretolarsi.
Nel testo si citano Eugenio Montale e il suo meriggiare pallido e assorto, a suggellare un’atmosfera di sospensione e silenziosa tensione. L’intensità letteraria si sposa con un approccio musicale che mescola rap, r&b e una cassa dritta da club, in una continua oscillazione tra vulnerabilità e controllo.
“Cristo si è fermato ai muretti”, canta Braska, per evocare un tempo immobile, ma denso di senso. Una poetica dell’attesa, della fatica, del quotidiano – come l’amore che Valanghe vuole raccontare: non l’impeto del colpo di fulmine, ma la costruzione lenta di qualcosa che resta.
Braska continua così un percorso coerente e personale, dove la musica non è mai solo sound, ma radicamento, rappresentazione, resistenza emotiva. Il brano arriva idealmente dopo la sua esibizione allo stadio Alberto Picco – prima del fischio d’inizio di una partita dello Spezia – e rilancia una produzione cantautorale che affonda le radici nel Golfo dei Poeti.
Valanghe è la prova che la musica può essere memoria collettiva e sentimento individuale insieme, in equilibrio tra la fragilità dell’anima e la forza dei luoghi da cui veniamo.
📸 Ascolta il brano e guarda il video ufficiale:
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