Il 14 luglio scadono i termini della domanda di ammissione al Corso Concertmaster, riconosciuto a livello internazionale vera eccellenza tra i percorsi didattici e di Alto Perfezionamento dell’Accademia Stauffer di Cremona.
Noah Bendix-Balgley, Primo Violino di Spalla dei Berliner Philharmoniker, Vesko Eschkenazy della Royal Concertgebouw Orchestra, Jiyoon Lee della Staatskapelle Berlin, Laura Marzadori dell’Orchestra del Teatro alla Scala, Sarah Nemtanu dell’Orchestre National de France, Andrea Obiso dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e l’Orchestre de Paris, Roman Simovic della London Symphony Orchestra, Kolja Blacher e Jean-Christophe Spinosi, direttori di grandissima fama: questi sono i nomi che nell’Anno Accademico 2025/2026 formano il prestigioso team di docenti, che non solo mettono a disposizione il know-how di fulgide carriere costruite nelle più importanti orchestre del mondo, ma trasmettono quei valori, importantissimi e imprescindibili, che un Primo Violino deve possedere e sviluppare.
La figura del Primo Violino deve essere prismatica e carismatica. Prismatica perché si deve forgiare su una personalità multiforme, che abbia doti comunicative, per poter trasmettere le intenzioni, le idee del direttore a tutta l’orchestra. Ma nello stesso tempo deve possedere la sensibilità di capire ogni singolo leggìo al quale si siedono personalità diverse; quindi, bisogna saper ascoltare ogni collega — anche con l’orecchio della mente e della sensibilità — rispettarne la singolarità, ma portarlo alla condivisione di una unica idea. Così si forma quel suono unico, che è un imprinting inconfondibile che ogni orchestra deve possedere. Occorre avere una autorevolezza quasi naturale, che tuttavia va coltivata e sviluppata nel tempo.
In sintesi, il Concertmaster è il cuore pulsante di ogni orchestra: guida, ispira, coordina. Non è solo un virtuoso dello strumento, ma un punto di riferimento umano e musicale per tutta la formazione. È lui a tradurre le intenzioni del direttore, a mantenere l’unità della sezione degli archi, a garantire l’intonazione, l’espressività, la qualità artistica dell’intero gruppo. E alla Stauffer, questo ruolo viene esplorato, costruito e potenziato attraverso un percorso didattico e artistico unico in Europa.