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Abbiamo deciso di tornare qui, a farvi scoprire alcuni nomi dell’underground musicale, fuori dai circuiti televisivi, dei talent e dei numeri che sembrano mangiare sé stessi. Sperando di fare cosa gradita e utile, abbiamo scavato tra le uscite più recenti, sperando di potervi aiutare a districarvi tra le mille uscite del venerdì, tra i mille amici di amici musicisti che hanno un progetto musicale, le sagre di paese, i bar che offrono una programmazione musicale dal vivo. Tra tutti questi nomi che forse vi dicono poco, chi sono quelli veramente bravi?

Ve ne abbiamo trovati cinque.

PELLEGATTA

Il suo nuovo album si intitola “Orbita, ed è un concentrato di rara bellezza musicale. È come se fossimo troppo abituati all’autotune, alle mille sovrastrutture extra musicali che quasi ci commuoviamo quando troviamo una comune ragazza di provincia, jeans e cappellino, ci commuoviamo, perchè la sua musica e la sua chitarra, ci arriva violenta come uno schiaffo, come se la sua storia fosse anche la nostra, ed è incredibile come tutta questa sincerità sia diventata un’eccezione nel panorama musicale. Si percepisce come Pellegatta abbia voglia di buttare tutto fuori, attraverso la musica: un passato ingombrante, tutto l’amore che ha dato e ricevuto, tutte le incomprensioni del mondo. Non a caso, la stessa Pellegatta dichiara sin dall’inizio di questo album bellissimo, che davvero vi auguriamo sia il vostro migliore amico estivo, che la musica è come un figlio. Un manifesto per tutti i cantautori indipendenti, che fanno fatica ed emergere, che vorrebbero urlare, ma sono costretti a sussurrare, ma che non smettono di amare. Davvero bello!

https://open.spotify.com/intl-it/album/637ULCu9JWCgkwmm4EN1Sb?si=2PmYx7eDTBSYsELFpAP2ZQ

THE GHIBERTINS

E se anche voi siete cresciuti ascoltando Franz Ferdinand, Editors, White Lies e Arctic Monkeys… forse potreste trovarvi a vostro agio con loro, i The Ghibertins, che da pochissimo hanno pubblicato un nuovo singolo dal titolo “Numbers”. Sembrano arrivare direttamente da quel lontano 2007, anno in cui sembrava che tutto sarebbe stato per sempre un eterno “Don’t believe the hype” ed agguerrite orde di ragazzini passavano le giornate ad ascoltare musica britannica, a refreshare la pagina di Vivo Concerti e parlare di band sconosciute su Twitter. E quei ragazzini oggi forse sono diventati grandi, diventando probabilmente persone come noi, e come i The Ghibertins: un progetto maturo, che infatti deve tanto a quell’indie-rock britannico che ci ha formato tutti e che ha consentito a musicisti capaci come loro di farsi notare anche all’estero. Questo brano è il loro ritorno, prima di un nuovo disco, di un nuovo inizio e una nuova epoca di nostalgia che, con magia e bravura, non suona datata o scontata, ma incredibilmente fresca e genuina, forse merito di realtà di plastica come i Maneskin, che fanno apparire i The Ghibertins come i cugini nerd e più sottovalutati di una scena rock contemporanea e Sanremese, che non è mai stata rock davvero.

https://open.spotify.com/intl-it/album/2Ez218DeCqfjHd3ORe9Ard?si=SjLv72xbR0Swp8bl2h4GoQ

ANDREA “KARTER” BIOLCATI

E siamo contentissimi anche delle chitarre e del ritorno anche di Andrea “Karter” Biolcati, nome vicino per geografia, professione e oscurità, alla scena dei Bluvertigo. E ci sembra incredibile come nonostante cambi tutto, e nonostante tutto sembra dirci che la scena musicale sta cambiando a favore di trend e numeri, momenti di alternative rock e vibes post punk sembrino invece così attuali e necessari. Il suo ultimo singolo “Odio l’estate” che vanta anche la collaborazione con Luca Urbani, altro nome cult di questo underground che gira intorno a ciò che furono sempre i Bluvertigo, la Brianza che sapeva di rock e sperimentazione e quell’alternative rock che piaceva incredibilmente anche ai piani alti. Questo pezzo sa di nostalgia, dedicato a tutti noi che non andiamo al mare ma ci chiuderemo in casa ad assaporare libri, serie tv e solitudine, che odiamo il buon umore forzato e ci vediamo sempre di nero, anche quando sono previsti quaranta gradi a picchiare l’asfalto. Un brano che è un ritorno, ma anche un messaggio alla resistenza musicale, agli ascoltatori dark che sono rimasti, un invito a resistere, che anche quest’estate passerà, inevitabilmente.

https://open.spotify.com/intl-it/album/4T7mU55pVzEST7nJEhp0zk?si=B_ThiLfcRK6mOZoaQvyRdQ

MORETTI

Qualcuno dica al mondo, ai cantautori che cercano di diventare virali su Tik Tok, ai direttori artistici di festival e programmi televisivi, che è tempo che le canzoni tornino ad essere tristi, a scavare negli animi di noi borghesi impiegati comuni, scrittori della domenica. Moretti lo fa incredibilmente bene, a raccontarci la storia di un amore di città, la “Milano” più oscura e piovosa, quella che ti ingloba per risputarti fuori senza sentimenti. Nelle sapienti mani di Bradipo Dischi, Moretti si rivela un cantautore senza fronzoli, che colpisce diretto e violento, abile narratore, osservatore di realtà, su un produzione che non eccede mai, che non copre mai tutta questa tristezza, che nella musica finalmente ci meritiamo. Non vediamo l’ora di ascoltare il suo nuovo disco, il secondo, che verrà presentato dal vivo a Milano (il 17 aprile al Teatro Bello), la città giusta e ostile, che forse è solo una vecchia signora che sta cercando di non affondare nel suo dolore.

https://open.spotify.com/intl-it/album/7mqwFCiZnQKGscdzzzRP0F?si=mLlGRgrgQbiSYzuOmGHHRg

AMADO

Il suo ultimo singolo è “Uno bianca” feat. Jova, un artista brasiliano di cui vi innamorerete. E la forza di un progetto come quello di Amado è proprio questa, quella di essere un ponte tra l’Italia e il Brasile, tra il fare brani incredibilmente malinconici e tristi (il titolo del brano, per esempio, non fa riferimento a simpatico viaggio in auto, ma una gang criminale attiva negli anni Novanta) che suonano però spensierati e ballabili. Questo qui, naturale proseguimento di un percorso già iniziato con “Riviera Airlines”, il suo disco di debutto, è ufficialmente il primo singolo estivo, di quell’estate di quando finiscono gli amori e che siamo costretti a vivere, tutti allegri e noi morti dentro, di quelle estati che si compongono di viaggi solitari in Sudamerica, zaino in spalla, pochi amici, ma tutti incredibilmente simpatici, una vecchia macchina, noi che ci impegniamo a imparare il portoghese. Le vibes che regala Amado sono incredibili, e non ci bastano mai. Ascoltatelo una volta, per ascoltarlo tutta l’estate: un viaggio incredibilmente low cost per il Brasile.

https://open.spotify.com/intl-it/album/4RYgQ6JzULxpUdOWZT4lSk?si=1KGlPTCeSsK6LUXpSqSAnA

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