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1. “Non hai bisogno di me” esplora il coraggio di lasciar andare per essere autentici. C’è stato un momento particolare della tua vita che ti ha ispirato questa riflessione? E come sei riuscito a trasformarlo in musica?
Sì, “Non hai bisogno di me” nasce da una riflessione molto personale. C’è stato un periodo della mia vita in cui ho dovuto affrontare la fine di una relazione importante. È stato difficile ammettere a me stesso che non provavo quello che avrei voluto sentire. Credo che uno dei gesti più coraggiosi sia proprio l’onestà, anche quando implica ferire qualcuno che ti sta a cuore. È un atto d’amore verso l’altro e verso se stessi. Questo brano è nato quasi spontaneamente, come una necessità di mettere nero su bianco quelle emozioni. Ho collaborato con Nacor Fischetti e Gloria Collecchia per dare forma musicale a questo sentimento, cercando di mantenere un sound sincero ed emozionale che potesse toccare chiunque abbia vissuto una situazione simile.


2. Il tuo sound richiama atmosfere dance e funky degli anni ’80 ma con un tocco contemporaneo. Come sei riuscito a coniugare nostalgia e modernità per rendere il brano fresco e coinvolgente?
La musica anni ’80 mi ha sempre affascinato per l’energia e la spensieratezza che trasmette, ma volevo che il mio sound fosse attuale e in linea con quello che ascoltiamo oggi. Ho lavorato con Nacor Fischetti, che ha una grande capacità di mixare elementi vintage con sonorità moderne. Ci siamo ispirati ad artisti come Dua Lipa, Calvin Harris e The Weekend, cercando di trovare quel giusto equilibrio tra groove funky, synth anni ’80 e beat contemporanei. È stato un lavoro di ricerca e sperimentazione, ma il risultato finale riflette esattamente il tipo di musica che voglio portare avanti: nostalgica ma al passo con i tempi.


3. La sincerità con se stessi e con gli altri è un tema centrale del tuo singolo. Pensi che la tua generazione stia riscoprendo il valore dell’autenticità? E come credi che la tua musica possa contribuire a questo dialogo?
Credo che la mia generazione abbia un bisogno crescente di autenticità. Siamo bombardati da immagini perfette e vite apparentemente senza difetti, ma sotto sotto c’è una voglia di verità, di connettersi a qualcosa di reale. La musica è uno dei pochi strumenti che permette di essere vulnerabili e di raccontarsi senza filtri. Con “Non hai bisogno di me” spero di poter aprire un dialogo su quanto sia importante non tradire mai se stessi, anche quando questo significa fare scelte difficili. La mia musica vuole essere un invito a guardarsi dentro, ad accettarsi e a non temere il giudizio altrui.


4. Dietro il nome Andromeda c’è un percorso di rinascita personale. Qual è il messaggio che vuoi lasciare al tuo pubblico con questo progetto artistico e con il prossimo EP?
Il progetto ANDROMEDA rappresenta per me libertà e rinascita. Ho scelto questo nome perché Andromeda, fin da piccolo, mi ha affascinato per la sua ambiguità e il suo rifiuto di essere incasellato. Anche io ho vissuto un percorso simile, un cammino verso la scoperta e l’accettazione di chi sono realmente. Con il mio EP voglio raccontare questa evoluzione: dall’incertezza e dal bisogno di conformarsi, fino alla decisione di abbracciare la mia vera identità. Spero che la mia musica possa accompagnare chiunque si senta smarrito, dando loro la forza di accettarsi per ciò che sono, senza maschere.


Ascolta “Non hai bisogno di me” e scopri il progetto ANDROMEDA su spotify

 

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