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Il Museo Andrea Parodi prende casa a Osidda
Un percorso artistico multimediale

La nuova sede del Museo Andrea Parodi trova
casa ad Osidda (Provincia di Nuoro) dove lo
spazio multimediale verrà inaugurato il 29
dicembre presso la Casa Comunale di via Angioy
alle ore 16,00: quattro sale in cui – attraverso
oltre decine di ore di immagini – Andrea Parodi
si racconta e gli amici e colleghi più cari lo
ricordano. Un viaggio attraverso il messaggio
artistico ed umano di Andrea Parodi che è al
contempo uno straordinario poema d’amore per
la Sardegna, alla cui cultura musicale Parodi ha dedicato tutta la sua vita: un
potente veicolo di diffusione della musica e della cultura della Sardegna oltre
ad essere un veicolo della ricchissima cultura sarda. Dopo gli anni al Palazzo di
Città di Cagliari, all’Ostello della Gioventù di Cagliari, alla “Casa Fenudi” di
Ottana, al Museo Etnografico di “Sa Domo Manna” di Villanova Monteleone, al
Palazzo del Marchese di Porto Torres, il Museo Andrea Parodi approda al centro

della terra tanto amata, laddove Andrea aveva deciso di sposarsi. “Abbiamo
risposto alla richiesta affettuosa del Comune di Osidda che Andrea tanto
amava, con il quale abbiamo firmato un accordo intanto per cinque anni”
spiega Valentina Casalena, Presidente della Fondazione, oltre che moglie di
Parodi.
Ad accompagnare il pubblico e le istituzioni al taglio del nastro sarà la sfilata
delle maschere del Gruppo Boes e Merdules di Ottana e l’intervento musicale
di Federico Marras Perantoni, artista turritano già finalista al Premio Andrea
Parodi. Il museo è un progetto della Fondazione Andrea Parodi e viene
nuovamente allestito grazie al contributo della Regione Autonoma della
Sardegna, della Fondazione di Sardegna e del Comune di Osidda.
Rimarrà attiva, pronta per essere ospitata nei Comuni che ne faranno richiesta,
la versione itinerante allestita su mezzo mobile.
Il Museo
Il Museo è il risultato dell’iniziale lavoro del regista multimediale Francesco
Casu, dell’architetto Olindo Merone, delle illustrazioni originali e delle
grafiche sono di Sean Scaccia e del successivo lavoro di Valentina Casalena e
Luca Parodi, protagonisti di questo attuale allestimento.
Il Museo permette al visitatore di consultare i documenti dell’artista e di
ricevere le informazioni necessarie ad una migliore comprensione della mostra.
Brochure del museo e cuffia, fornite all'accoglienza, sono le chiavi d'accesso
all'intera mostra che si dipana da quel punto in poi lungo quattro sale.

Sala 1: Disco-grafie

È la sala interamente dedicata alla musica, all’interno della quale sarà possibile fruire
dell’intera discografia di Andrea Parodi, comprensiva di collaborazioni, inediti e curiosità.

Sala 2: Luoghi e memorie
Un reticolato grafico in cui ogni casella rappresenta una tappa della vita di Andrea Parodi.
Evocazione sonora-musicale e testimonianza diretta dei luoghi e delle memorie di una vita: il
perimetro è scandito dall'alternarsi di una modalità percettiva reale e virtuale. Immagini ed
illustrazioni artistiche sono esposte e retro-illuminate in una rigorosa scansione che si
specchia nello scorrere di suoni e testimonianze all'interno dei monitor.

Sala 3: Il mare e le terre intorno
Un percorso intimo raccontato in prima persona da Andrea Parodi attraverso suoni e
immagini: tre schermi proiettano, in perfetto sincronismo, una sorta di album evocativo. E'
uno spazio grafico che parte dal profondo dell’artista ed è immerso in un continuum di
variazioni cromatiche di blue oltremare che evocano il continuo viaggio e una concezione di
vita, in cui i confini del mare sono le terre che si incontrano e che arricchiscono di suoni e
immagini la vita dell’artista.

Sala 4: Ventanas
Uno spazio che apre al proseguimento del percorso artistico appena visitato, attraverso la
Fondazione Andrea Parodi e le sue attività. Il tutto è mappato in un corridoio curvo attraverso
una grafica che allude ad un telaio tipico sardo, in cui i nodi sono sostituiti da pixel, ad
indicare l’importanza della modernizzazione di un percorso che attinge alla tradizione. Un
sistema touchscreen permette la fruizione del materiale audio-video che costituisce l’archivio
della Fondazione Andrea Parodi. Sono le finestre, anche culturali, sul mondo che ci circonda.

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