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Cristiano Pucci ha pubblicato un nuovo ep, “Out of Control”, che aggiunge qualche tassello al suo lavoro in arrivo, “In Glam”: qualche tratto in più rispetto a un’estetica già ben delineata e sempre interessante. Gli abbiamo rivolto qualche domanda. 

 

Ciao Cristiano, raccontaci qual è stata la tua principale fonte di ispirazione per creare l’EP “Out of Control”?

 

Sicuramente a livello sonoro sono stati i Nirvana ma a livello visivo mi sono ispirato molto ad Anton Corbjin e i Depeche Mode. Volevo creare una pillola Rock Minimale che non fosse troppo pesante da ascoltare.

Come descriveresti il sound complessivo di “Out of Control” in confronto ai tuoi lavori precedenti?

Questo EP è stato pensato come se I Placebo suonassero una cover dei T.Rex.

Il mio intento era di togliere più che aggiungere e in questo devo ringraziare gli Strokes. L’anima dei pezzi è comunque sempre stata a mezza via tra In Utero dei Nirvana e il Glam di Mark Bolan; stesure minimali e formazione Power Trio.

Qual è stata la tua esperienza nel lavorare con La Rue Music Records durante il processo di creazione di “Out of Control”?

Dopo Madness in Heaven avevo pieno controllo sulla produzione e si fidavano di me.

ha avuto tutta la libertà di produrre e arrangiare le tracce a mio rischio e pericolo lavorando in un flow creativo. La voce è rimasta qualcosa di Home Made ma ho preferito quello che sentivo nello stomaco a che quello che sentivo nelle orecchie.”

 

Come hai gestito la pressione di creare un EP che fosse sia estetico che adatto a uno show dal vivo?

 

Il lavoro fatto sul video mi ha regalato buoni contenuti visivi quindi ho sfruttato l’occasione per creare un mini-EP concept di In Glam. In Realtà sapevo già che tutto l’EP girava intorno al video di Out Of Control e il fatto che la cosa più imposrtante sarà suonare questi pezzi dal vivo.

Come prosegue ora il tuo lavoro sul disco “In Glam”?

In questo momento mi sto dedicando alla gestione di alcuni artisti per La Rue Music Records. Dopo una decina di anni a Londra mi trasferirò di nuovo in Italia. Forse è quasi una fortuna perché potrò essere più presente negli studi invece di fare continue trasferte non troppo produttive.