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In un’epoca egoriferita, nella quale essere performanti e sempre al top è quasi un dovere, viene pubblicato un disco che racconta senza paura le fragilità umane. Ci hanno pensato gli Oslavia, combo milanese che abbiamo conosciuto ed apprezzato nei mesi scorsi grazie ad alcuni singoli come “Elisa in Molise” e la cover di “La Peste” di Gaber. Arriva così “Fragili”, un lavoro che gli Oslavia hanno messo insieme durante il periodo del lockdown. Un momento di estrema difficoltà e solitudine per il genere umano tutto, che per molti ha rappresentato anche la morte della propria creatività ma che per gli Oslavia, invece, è stato il periodo giusto per scrivere nuove canzoni. Sarebbe stato più semplice sbandierare allegria dai balconi di casa, fingendo serenità al grido di “andrà tutto bene”, ma i milanesi hanno invece optato per la verità. Il risultato è un disco che proprio delle fragilità parla, attraverso il racconto di storie non sempre a lieto fine, ma proprio per questo vicine alla vita di ognuno di noi, in una sorta di linguaggio universale che va oltre lo spazio ed il tempo. Il tutto su sonorità rock e cantautorali, con un pizzico (abbondante) di pop che non guasta ma anzi alleggerisce la situazione. Un disco interessante e che segna per gli Oslavia un importante passo evolutivo, in senso artistico e forse anche personale.

Gli Oslavia sono nati a Milano nel 2015. Sono partiti dalla loro dimensione più naturale, i concerti, suonando sui palchi del Rock’n’Roll di Milano e di Rho, del Barrio’s, degli East End… Quando il repertorio di brani originali si è ampliato hanno autoprodotto “Vicoli e altre strade” (2017), che ha dato loro maggiore sicurezza e originalità nella scrittura. Sono poi arrivati “Stereotipi” (2019) e “Fragili”, scritto durante il lockdown, pubblicato il 2? Marzo 2023 e presentato dal vivo il 24 dello stesso mese al Rock’n’Roll di Milano. Gli Oslavia propongono un alternative rock cantato in italiano e caratterizzato da arrangiamenti piuttosto sofisticati, ma sempre orecchiabili e coinvolgenti. Amano sperimentare, anche grazie alla contaminazione di generi diversi e a richiami ad artisti non necessariamente appartenenti al rock mainstream. Dai brani degli Oslavia emerge l’eterogeneità dei loro ascolti: Sonic Youth, Velvet Underground, Rino Gaetano, Ministri, Afterhours, il Pop Anni ‘80, Steely Dan, il Bebop, Bach, Stravinsky. Dal vivo gli Oslavia si caratterizzano per un forte impatto sul palco, capace di coinvolgere il pubblico, di farlo ballare e cantare  e di tenerlo sospeso tra Punk e Rock. La band alterna pezzi aggressivi e tirati a momenti più intimistici, con testi che descrivono gli stati d’animo del moderno vivere con ironia e che fanno riflettere sulle ipocrisie dell’attualità, ma senza giudicare. Gli Oslavia hanno sempre cercato di contaminare registri artistici diversi, tentando di dare al Rock nuove prospettive e aperture. Ad esempio, nel 2022 hanno suonato all’ADI Design Museum di Milano, dove hanno creato una colonna sonora per gli oggetti vincitori del Compasso D’Oro ed esposti al Museo; hanno reinterpretato in chiave Rock il Teatro Canzone di Giorgio Gaber, pubblicando come singolo una cover di La Peste, tratto da Anche Per Oggi Non Si Vola del 1974; nel 2020 hanno girato il video del brano Cornici, tratto da Stereotipi, che si discosta con leggerezza e ironia dal cliché dei soliti video Rock.