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Mancano solo tre serate alla conclusione della seconda stagione di
Granda in Rivolta. Mentre gli organizzatori sono già al lavoro per sorprendere il pubblico con nuove e stimolanti proposte per il 2025/2026, intendono concludere il calendario di quest’anno lasciando a bocca aperta i partecipanti con tre appuntamenti in meno di un mese.

Lunedì 9 giugno, in modo particolare, quello proposto sarà un incontro di linguaggi ed espressioni artistiche ardito e stimolante.
Ospiti del Vitriol di via Ancina 7 ci sarà, infatti, Marco Palladini, romano, narratore, poeta, drammaturgo, regista, performer e critico. Palladini ha un lunghissimo curriculum artistico, le sue opere sono state tradotte in otto lingue, una quarantina sono gli spettacoli e le performance teatrali e poetico –
musicali che portano la sua firma, ha collaborato con RadioTre e RadioRai International e, come giornalista, per Paese Sera e Il Messaggero. Ha sempre cercato di accordare la sua voce con contesti sonori anche molto diversi, dal rock al jazz, all’elettronica sia pop che d’avanguardia. Intellettuale e strenuo sperimentalista, vicino alla scuola romana di Pasolini, molto attento anche alla Beat Generation e all’opera del Marchese De Sade. Per il suo fervore linguistico si è parlato di ‘linguavirus’, da William Burroughs, Language is a virus from outer space. Nel 2004 fu invitato sul palco di
Musicultura di fronte a 2500 persone e otto telecamere volanti di Rai5. Tra gli ultimi lavori, Creando Chaos, un’opera di spoken poetry nel segno del rock elettrico, composto ed eseguito dal chitarrista Gianluca Mei, e C’è qual
cuno ancora vivo là fuori, Gattomerlino, una raccolta di racconti sperimentali.
Di sé dice: “Ho sempre avuto, fin dall’inizio, non pochi detrattori, ma non me ne sono mai curato né lagnato, essendo d’accordo con Franco Fortini che asseriva: ‘Non mi piacciono gli scrittori troppo cordiali con il prossimo, ché poi gli tocca di stringere troppe mani sporche’”. Il linguaggio, per Palladini, “ha sempre una dimensione politica, ciò che è agli antipodi di una certa tradizione lirico – accademica vòlta all’autoconsolazione e alla conciliazione con il
mondo così com’è” e infatti Palladini viene definito un poeta profondamente anarchico.

La performance del 9 giugno, ad alto contenuto sperimentale e provocatorio, vedrà la collaborazione di altri due grandi professionisti: Stefano Bertoli, musicista elettronico genovese, e Shame, freestyler.

Stefano Bertoli da quasi quarant’anni attraversa artisticamente, ogni sentiero della musica elettronica sperimentale, alternando la professione di fonico a quella di musicista e conduttore di clinic specializzate su strumenti elettronici rari (Buchla, Ciat Lonbarde, EMS, Destiny+). Collabora, in studio e
dal vivo con diverse realtà italiane (AndromacA, Team Hydra, Thru the Leaves) e Internazionali (Allerseelen, Borisov). Fra i suoi ultimi lavori in
studio citiamo Toteninsel con Allerseelen e Dying Plants Session insieme ad Alexei Borisov oltre a Certain De gree of Atonality uscito a suo nome. Organizza, a livello nazionale, rassegne di elettronica sperimentale come AnomaliA, International Drone Day e Genova Modulare, ma anche multi linguaggio come DiSuoni DiVersi e DiSegni. Come fotografo ha
all’attivo tre l ibri: KAWAAKARI e Kotodama, parte di una trilogia grafica dedicato al Giappone e Cielo Cadmio, una dedica personale a “Il Cielo sopra Berlino” di Wim Wenders. Tre nuovi libri sono attualmente in lavorazione.

Fabio Errico, in arte “Shame”, è un freestyler e rapper della provincia di Cuneo tra i più noti nel panorama italiano. Inizia il suo percorso musicale fin da bambino col pianoforte (ottavo anno di conservatorio) per poi dedicarsi al Rap; dove si è distinto per i numerosi palchi sui quali ha suonato e le
innumerevoli vittorie a Contest a livello nazionale. (MTV Spit Tour
2015, AlleyOop 2016, Genova hip hop festival 2018, Tecniche Perfette Piemonte 2018/19, ed oltre 100 competizioni). È noto inoltre per aver conseguito per due volte Guinness World Record di Freestyle per il maggior numero di ore consecutive di improvvisazione (36 ore). Ha
inoltre insegnato l’arte dell’improvvisazione e la cultura hip hop in diversi istituti musicali, scuole superiori d’Italia. I suoi testi han vinto numerosi concorsi e sono stati inseriti in due libri di poesia contemporanea. Dal 3 al 6 giugno a Praia a Mare, inoltre, tenterà di reimpossessarsi del record, strappatogli da un freestyler giapponese, con l’obiettivo di raggiungere le 50 ore.

Giungerà al Vitriol direttamente dalla Calabria per rispondere ai versi
di Marco Palladini. Il live, che sarà a tutti gli effetti una prima assoluta, verrà registrato per Granda In Rivolta.

Come sempre l’appuntamento al Vitriol è per le 21,15, ma autori e organizzatori saranno a disposizione per un momento conviviale e due chiacchiere informali a partire dalle 19,30. Per prenotare chiamare il numero 389.2595316.

Dopo l’appuntamento del 9 giugno Granda in Rivolta tornerà a ospitare una semifinale regionale del Poetry Slam. I dettagli al momento sono ancora in fase di definizione e saranno comunicati sui canali social e a mezzo stampa nelle prossime settimane. Concluderà l’anno Protocollo Pavla, progetto genovese di performance poetica, lunedì 7 luglio.

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