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Latina – Un’affermazione concreta della vitalità della nuova musica colta è andata in scena giovedì 29 maggio presso l’auditorium Roffredo Caetani del Conservatorio “Ottorino Respighi” di Latina, nell’ambito del festival “Le forme del suono”. Il concerto, affidato a due interpreti d’eccezione come Manuel Zurria (flauto) e Fabio Bagnoli (oboe), ha proposto un ricco programma incentrato sull’interazione tra tradizione e sperimentazione, attraverso opere del secondo Novecento e debutti di nuove voci della composizione.

Tra le prime esecuzioni assolute, ha riscosso particolare attenzione “Pneuma”, brano del giovane compositore Emanuele Marrocco, classe 1987, attivo nel panorama della musica colta contemporanea. Scritto per flauto e oboe, l’opera esplora l’interazione tra respiro, suono e silenzio, fondendo ricerca timbrica e tensione espressiva in una scrittura che si muove tra rarefazione e intensità.

 Marrocco ha già all’attivo diversi brani cameristici, oltre a esperienze nel campo della musica per immagini. La sua partecipazione al festival ha segnato un importante momento, inserendolo nel solco della nuova generazione di autori che rinnovano il linguaggio musicale attraverso una profonda consapevolezza del passato e uno sguardo aperto verso le possibilità espressive del presente.


Il concerto ha visto Zurria e Bagnoli – entrambi protagonisti di carriere internazionali – affrontare pagine di Berio, Maderna, Scelsi, Isang Yun e HarveyBravi, intrecciando un percorso sonoro di grande densità espressiva e rigore formale. L’esecuzione, sostenuta da una tecnica impeccabile e da una lettura artistica di rara sensibilità, ha ribadito l’importanza del ruolo degli interpreti nella diffusione e nella valorizzazione della musica contemporanea.

Un evento che ha saputo coniugare la maestria degli esecutori con il coraggio delle nuove scritture, confermando il festival “Le forme del suono” come un osservatorio privilegiato sul presente della musica d’arte.

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