Un’esperienza musicale tra le più suggestive di Piano City Milano, immersa nella luce nascente e nel silenzio ancora intatto della città.
Sabato 24 maggio alle 5.00, all’Arena di Milano, Angelo Trabace accoglie il giorno con uno speciale concerto che prende il titolo dal suo nuovo album Abbash, uscito il 9 maggio 2025, in digitale e in vinile, per Cassis Records con distribuzione Artist First (ingresso libero; accesso da Viale Legione Lombarda).
Un live dove il pianoforte si fonde con il primo chiarore del cielo in un’atmosfera sospesa, quasi onirica, cornice perfetta per un disco che – racconta il pianista, autore e compositore – vuole essere un atto poetico e autobiografico, dove il pianoforte diventa strumento di meditazione e mutamento, capace di abitare le assenze e i silenzi.
Anticipato dalle melodie rarefatte di Animali Confusi e dai suoni immaginifici della title track Abbash, il nuovo lavoro di Trabace esplora la profondità degli affetti, l’eco di vite passate e presenti, e il legame indissolubile con gli elementi naturali, trasportando l’ascoltatore all’interno di un’esperienza sonora fuori dal tempo.
Angelo Trabace, che collabora da anni col mondo della canzone italiana in veste di compositore, arrangiatore e musicista per Colapesce e Dimartino, Francesco Bianconi e Vasco Brondi, torna a quattro anni dall’esordio Sbarco (2021, Sugar Music Publishing) con un secondo disco nato dalla sinergia con Matteo Cantaluppi – coproduttore dell’album – e con Alessandro Trabace, suo fratello, e Giuseppe Trabace, suo padre, entrambi musicisti.
Abbash si presenta, quindi, come un’esperienza intima ma al tempo stesso familiare e corale. Al centro c’è un pianoforte intimista che si muove tra i silenzi, affiancato da intermezzi di archi, fiati, incursioni nell’elettronica minimale, irruzioni di chitarre elettriche distorte e percussioni, della voce, tra brevi versi in inglese o simil haiku nel dialetto di Irsina (Matera), paese di cui il compositore, milanese d’adozione, è originario.
Un viaggio tra atmosfere cinematografiche e sognanti, che combina l’architettura chiara della tradizione classica con le sfumature nebulose dell’impressionismo, l’introspezione orientale con il minimalismo contemporaneo e l’improvvisazione radicale. Ispirato allo spessore dell’ambient di Brian Eno e Harold Budd, alla libertà creativa di Robert Wyatt e allo spirito jazzistico di Keith Jarrett, fino alla spiritualità della musicista etiope Emahoy Tsegué-Maryam Guèbrou, il disco racchiude dodici tracce che fondono una matrice culturale profondamente radicata nella tradizione folklorica dell’autore, con la ricerca contemporanea. Il risultato è una musica da camera notturna, elettrificata, dal respiro internazionale, nella quale la formazione classica convive con un linguaggio attuale dando vita ad un suono personalissimo, arioso e denso al tempo stesso, che guarda al Mediterraneo.
Il termine dialettale “Abbash”, oltre al suono magico ed esotico che possiede, racchiude un significato che va oltre la nostalgia per i luoghi in cui sono nato e cresciuto. Non è solo un concetto legato ai paesaggi che mi mancano, ma una vera fascinazione per il suo significato letterale: “Giù, sotto”. – racconta Angelo Trabace. Ci sono dimensioni nascoste, forze che si muovono silenziosamente e agiscono nel profondo, impercettibili ma potenti. Come il movimento caotico e (apparentemente) invisibile delle radici. Col tempo ho imparato a guardare a quel “giù” in modo diverso, scoprendone un valore nuovo. Da qui nasce questo racconto senza tempo, libero e autentico, dove la musica ci accompagna in una intensa discesa nelle profondità nascoste di noi stessi.
BIOGRAFIA
Angelo Trabace è pianista, autore e compositore. Si diploma giovanissimo in pianoforte al Conservatorio “E.R.Duni” di Matera per poi proseguire gli studi a Bologna, dove si laurea in Lettere Moderne. Nel 2021 pubblica per Sugar Music Publishing Sbarco, il suo primo album, distribuito da Believe Music Italia. Collabora come compositore, arrangiatore e musicista con Colapesce Dimartino, Francesco Bianconi, Tommaso Paradiso, Vasco Brondi con all’attivo oltre trecento concerti in Italia e all’estero. Nel corso degli anni ha ideato, scritto e interpretato diversi spettacoli originali, tra cui Io non so più chi suono. Crisi d’identità al piano-bar (2016), un happening ironico tra musica classica, improvvisazioni e monologhi, e Sognare Fellini: Visioni e amarcord sonori di Nino Rota (2022), presentato in occasione del centenario della nascita del regista nella storica cornice del Cinema Fulgor di Rimini e all’interno della rassegna Dolcevita-sur-Seine a Parigi. Cura, inoltre, la X Edizione di Meraviglioso Modugno a Polignano a Mare (BA) in veste di conduttore e arrangiatore. Nel 2022, insieme a suo fratello Alessandro Trabace e Sebastiano De Gennaro, dà vita al progetto di musica sperimentale Metameccanici. Nel 2024, nel cartellone della Milano Music Week, esegue in anteprima italiana le composizioni per pianoforte solo della compositrice etiope Emahoy Tsegué-Maryam Guèbrou presso la Casa degli Artisti. Da dicembre 2024 a gennaio 2025 è il pianista del tour Archi, ottoni e preoccupazioni di Colapesce e Dimartino con l’orchestra sinfonica diretta da Davide Rossi. Attualmente sta lavorando alla colonna sonora del lungometraggio Orfeo, opera prima del regista Virgilio Villoresi. Ad aprile 2025 esce Suonare Boschi Di Stefano, l’audio-guida realizzata insieme al giornalista e scrittore Valerio Millefoglie che racconta la straordinaria collezione d’arte del Novecento raccolta da Antonio Boschi e Marieda Di Stefano. Anticipato dai brani Animali Confusi e dalla title track, Abbash è il secondo album di Angelo Trabace, che esce il 9 maggio 2025 per Cassis Records con distribuzione Artist First e con il contributo di NuovoImaie.


