TWICE 20 torna con “Air”, un brano che unisce elettronica e anima, che trasforma l’ascolto in un gesto concreto di sostegno alla ricerca oncologica.
Un suono che vibra, un messaggio che respira: con la voce e il contributo di Alex Guesta, Air non è solo una traccia, ma un invito a vivere il presente, sostenere la ricerca, riconoscersi in una “popolazione leggera come l’aria”.
Li abbiamo intervistati per capire come nasce questo progetto e cosa significa oggi fare musica con uno scopo preciso.
L’intervista
“Air” è un brano che unisce il respiro della musica al respiro della vita. Quando avete capito che questo pezzo poteva diventare qualcosa di più di una semplice traccia da ascoltare?
La musica per noi è un linguaggio, il veicolo più immediato per condividere i nostri pensieri. Con “Air”, come con gli altri brani, celebriamo la vita e il QUI E ORA, godendo del presente in ogni istante e cercando di isolare i pensieri negativi vivendo con la leggerezza di un soffio.
Nel panorama musicale attuale, è raro trovare progetti che scelgono di destinare i ricavi a una causa come la ricerca oncologica. Quanto conta per voi trasformare ogni brano in un atto concreto di responsabilità?
Non cerchiamo dalla musica ricchezza ma al contrario, con la musica vorremmo far arricchire e incoraggiare gli ascoltatori a non farsi sopraffare dagli eventi e rimanere positivi, anche quando potremmo ricevere una diagnosi medica che sembrerebbe interrompere il nostro percorso.
A volte le prove ci permettono di conoscere in pieno noi stessi e la forza che possediamo e che ci permette di essere persone migliori. Io la chiamo “popolazione di un mondo parallelo” che vive leggera come l’aria.
Avete definito la vostra musica come uno “spazio condiviso”: che tipo di dialogo volete costruire tra il sound elettronico e l’impegno sociale?
Per noi è importante che chi ascolta la nostra musica sappia che sta sostenendo la Fondazione Bruno Boerci, che da quest’anno finanzierà il miglior progetto di ricerca in ambito oncologico, con l’apertura di bandi periodici rivolti a vari ospedali d’Italia.
Collaborare con artisti come Alex Guesta aggiunge profondità e respiro a “Air”. Cosa cercate in una collaborazione per far sì che non sia solo tecnica, ma anche umana e visionaria?
Nelle nostre collaborazioni cerchiamo persone che attraverso l’emotività, la grinta e la leggerezza, facciano arrivare il nostro messaggio direttamente nell’anima di chi ci ascolta e far diventare uno streaming su Spotify o YouTube il mezzo per supportare il nostro progetto.