Ci sono brani che non si scrivono: si liberano. Sono lì, dentro, da sempre. Aspettano il momento giusto per uscire allo scoperto, per raccontare ciò che non si riesce a dire a voce. È il caso di “Vado in confusione”, l’ultimo singolo di TheRhyme, artista che fa della sincerità il suo primo strumento.
Il brano è un ritratto viscerale, autentico, di quel punto esatto in cui si incontrano la forza dell’amore e il richiamo della musica. Una canzone che non cerca risposte facili, ma che ha il coraggio di porre le domande giuste. Domande che partono da dentro, e che – come ci racconta lui stesso – attraversano la scrittura per diventare consapevolezza.
Lo abbiamo intervistato per entrare più a fondo nel cuore di questo pezzo e nella mente di chi l’ha scritto.
🎤 INTERVISTA A THERHYME
“Vado in confusione” sembra una fotografia emotiva molto personale. C’è stato un momento preciso in cui hai capito che questa canzone doveva nascere?
Non proprio un momento preciso, ma credo che sia un pezzo che è stato sempre dentro di me. Perché da quando ho iniziato realmente ad entrare in conflitto con alcune cose della mia vita, prima o poi doveva venire fuori.
Nel brano parli di un conflitto tra amore e musica: come convivono oggi questi due poli nella tua vita?
Oggi si sono allineati molto di più rispetto a prima. Ma la musica ha prevalso sull’amore. Prima magari era più uno e poi l’altro, poi erano alla pari, e oggi c’è la musica dentro di me.
Scrivere ti aiuta a chiarire il caos o è un modo per accettarlo?
Entrambe le cose: sia per chiarire che per accettare.
Cosa vorresti che chi ascolta questa canzone si portasse dentro, dopo averla sentita?
Vorrei che si portasse dentro un po’ di consapevolezza dei propri conflitti interiori, e che in qualche modo si aiutasse a fare chiarezza interiormente.