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A distanza di tre anni dall’ultimo lavoro, i The Wombats tornano con Oh! The Ocean, un album che segna un’evoluzione nel loro sound senza tradire l’energia indie-pop che li ha resi celebri. Uscito il 14 febbraio 2025 per AWAL Recordings, il disco ha debuttato direttamente al quarto posto nella classifica ufficiale del Regno Unito e ha conquistato la vetta tra gli album indipendenti, dimostrando che la band ha ancora molto da dire.

Un mare di emozioni tra synth, chitarre e malinconia

Fin dalle prime note, Oh! The Ocean si presenta come un album stratificato, dove synth avvolgenti e chitarre frizzanti si fondono con melodie nostalgiche e testi introspettivi. Matthew Murphy, frontman e penna della band, ci porta in un viaggio fatto di sogni infranti, amori sfumati e speranze che si infrangono sulle onde di un mare simbolico.

Brani come “Drowning in the Afterglow” e “Saltwater Kisses” esprimono perfettamente questa dualità tra euforia e malinconia: da un lato, ritornelli esplosivi e beat trascinanti, dall’altro, liriche che parlano di fragilità e desiderio di fuga. “Midnight Currents”, invece, spinge ancora di più sul lato elettronico, con un sound che richiama atmosfere alla M83 e The 1975, pur mantenendo l’inconfondibile marchio Wombats.

Un nuovo capitolo senza perdere l’anima

Se nei lavori precedenti la band oscillava tra momenti di puro indie-rock e sprazzi di elettronica, qui l’equilibrio è perfetto. Le produzioni sono più raffinate, i suoni più maturi, ma senza perdere l’energia scanzonata che li ha resi amati fin dagli esordi.

Con Oh! The Ocean, i The Wombats dimostrano ancora una volta di saper rinnovarsi senza snaturarsi, regalandoci un album che sa di mare, di libertà e di quelle storie che restano impresse come un’onda che continua a tornare.

Voto: 8/10

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