“Maledutacata“, il nuovo singolo di Tekla, è un tuffo in un mare di emozioni contrastanti, dove
l’amore si rivela un sentimento complesso e sfaccettato. Il brano, un connubio esplosivo tra chitarra
e voce, ci trascina in un vortice di passioni, dubbi e desideri.
“Maleducata” va oltre la semplice narrazione di una storia d’amore. Attraverso le dinamiche
relazionali, la canzone ci invita a un profondo viaggio introspettivo, alla scoperta della nostra vera
essenza, delle maschere che indossiamo e delle complessità dei rapporti interpersonali. La
confusione e le incertezze che emergono dai versi creano una sorta di cortocircuito emotivo, un
continuo oscillare tra apatia e passione, tra freddezza e ardore.
Dalla tua esperienza in The Voice of Italy fino all’autoproduzione, il tuo percorso musicale ha
seguito una strada indipendente. Come questa evoluzione ha influenzato la tua visione
creativa e la tua indipendenza artistica?
Credo che sia un aspetto unico quello di vivere la musica come “figli dei talent” che porta con sé
una grande occasione ma anche grandi limiti.
Ci si scontra con ritmi rapidi in tutti gli aspetti, sia per la questione dell’arrivare ad un vasto
pubblico ed avere quindi gratificazione e successo ma altrettanta rapidità nella discesa e nel dover
produrre e sviluppare aspetti che vanno oltre all’ambito puramente canoro e musicale.
Sicuramente ha influenzato molto la mia modalità di lavoro e la mia determinazione, non credo
invece abbia arricchito l’aspetto artistico, anzi spesso mi sento un pò limitata da queste dinamiche.
“Maleducata”; è il tuo nuovo singolo che parla di amore, attrazione e conflitti interiori,
sfumando tra amore e disprezzo. Quale messaggio vuoi trasmettere attraverso questa dualità?
Nell’amore c’è tutto. C’è il rancore, la preoccupazione, la frustrazione ed è giusto accoglierle e non
somatizzarle. Accogliere significa anche comprenderle, internamente ed esternamente. Maleducata
è un manifesto emotivo che grida “sono anche i miei difetti ed anche tu.” Ho scelto però melodie
dolci e armonie che trasmettono forza ma serenità perchè questi aspetti non sono “una condanna”
oppure “la definizione”, ma bensì il punto di partenza per un incontro profondo.
I tatuaggi “QUI e “ORA” appaiono ben visibili nella copertina. Qual è il loro significato per
te, e come si collegano al tema di Maleducata?
Qui e ora è un tatuaggio che ho fatto a 21 anni, al quale sono legatissima, è un promemoria.
Per il brano maleducata invita l’ascoltatore ma anche me’ stessa, a non perdere tempo, scegliere di
essere autentici, proprio in questo momento, proprio qui.
La scelta del bianco e nero dona un aspetto crudo e diretto alla copertina. Come mai hai
deciso di evitare il colore?
E’ stata una scelta comune a Marco Onofri che ha curato lo scatto che sicuramente è riuscito a
comunicare esattamente ciò che avevo in mente e l’intensità che cercavo, credo che copertina e
brano siano coerenti tra di loro.
Il bianco e nero è una coerenza anche a livello di tipologia di brano, un brano acustico, schietto e
sincero.
Senza sfumature.
Hai un progetto o una collaborazione a cui stai lavorando attualmente e che vorresti
anticipare ai tuoi fan?
I nuovi progetti sono talmente tanto caotici che ancora sto mettendoli in ordine nella mente. Quindi
credo di prendermi qualche mese per riordinare le idee e tornare carichissima con live e nuovi brani.