È un esordio fragile, potente, futuristico e denso di pensieri profondi. “Instabile” non cerca vie di fuga ma mappe interiori: ogni brano è un passo in questa ricerca, una sosta nel dubbio, un invito ad ascoltare il rumore sottile delle emozioni.
Otto tracce, otto stanze diverse rette da un impianto sonoro raffinato, che mescola elettronica leggera e cantautorato. Fabio Smitti svela l’instabilità come condizione naturale, come verità da accogliere, non da combattere. Un disco che suona come new wave del nuovo millennio, intimo e universale allo stesso tempo.
“Instabile” è un titolo che richiama l’incertezza, la perdita di equilibrio anche. Quanto senti questa parola come qualcosa che ti appartiene, oggi nel quotidiano?
Molto. Quando ci si mette in discussione, ogni parte di noi può essere migliorata. E si comincia a farsi delle domande che spesso non trovano subito risposte e si rimane in un limbo con qualcosa che manca. Un senso di instabilità. Solo la completa ricerca di noi stessi può restituirci serenità.
Ogni brano del disco sembra affrontare una forma diversa di ricerca: del senso, della stabilità, dell’altro. Credi che la musica possa davvero essere uno strumento per trovare delle risposte, o serve più a formulare nuove domande?
La musica ha il pregio di avere tante funzioni. Ognuno ascolta il proprio genere o autore per motivi diversi. Ma certamente il filo conduttore è che tutti lo fanno per cercare qualcosa. E qui ci viene restituita la grande prova del potere della musica: dare a chi sta cercando. Che in assoluto diventa una grande prova d’amore incondizionato.
🎥 CARMA – Official Video
https://www.youtube.com/watch?v=BuPji8Gdam8
C’è un filo invisibile che lega l’amore e l’amicizia nel disco, come due facce della stessa inquietudine. Come è nato questo dialogo tra sentimenti così diversi eppure così legati assieme?
Do grande valore all’amicizia. Si dice che faccia più male il tradimento di un amico che del proprio partner. E così la racconto, in tutte le sue sfumature. Tuttavia, quando l’amicizia è con una donna, è in questo caso che tutto viene messo in discussione. E si tira in ballo l’amore. L’ipotesi inconscia, di solito irreversibile, che una cosa possa diventare l’altra, mette in moto emozioni forti a qualsiasi età. E diventano proprio le emozioni il filo conduttore.
In “Luna” canti di un bisogno che scopri mentre cerchi di dare conforto. Ti succede spesso, nella vita reale, di renderti conto dei tuoi bisogni solo quando ti accosti a quelli degli altri?
Solo quando vedo persone che hanno bisogno di me, e io nel limite del possibile posso aiutarle. Ecco, in quel caso ho il bisogno di dare aiuto.
🎥 EPILOGI – Official Video
https://www.youtube.com/watch?v=8ePEiCQDy0Q
Le sonorità dell’album spaziano dal pop al rock, fino all’elettronica più intima. Quanto è stata una scelta consapevole e quanto un processo naturale, quasi inevitabile, nel costruire questa narrazione sonora?
Adoro la musica elettronica/dance e adoro cantare le mie canzoni. Un giorno ho pensato: perché non metto insieme le due cose?
Per quanto la cosa mi spaventasse all’inizio, poi ho trovato una dimensione che mi piace. Nel tempo, lavorando con vari artisti come Eduard Orselli, ho esplorato diverse sonorità rock, migliorando anche le produzioni.
🎧 Ascolta l’album “Instabile” su Spotify
https://open.spotify.com/intl-it/album/0j6QH7TD2OZyyjph7OrQ5i?si=VXQ5ftVUTGW-42bK8ZJ65Q