Skip to main content

Dal 23 luglio è disponibile “Game Over”, il nuovo singolo di Simone Berti che segna un cambio di passo rispetto al precedente e più introspettivo “Line Art”. Se il brano uscito lo scorso novembre era un’immersione nei pensieri e nei sentimenti più profondi, “Game Over” ci catapulta in un’atmosfera luminosa e danzante, dove la consapevolezza prende il posto della malinconia.

Con un sound che strizza l’occhio agli anni ’80 — tra sintetizzatori frizzanti, beat dance e melodie pop dal retrogusto nostalgico ma moderno — Berti confeziona un brano irresistibile che riesce a far ballare anche mentre si parla di un tema tutt’altro che leggero: la fine di una relazione tossica.

“Game Over” non è solo una rottura, è una dichiarazione di forza. È la presa di coscienza che nessuno ha il diritto di giocare con i nostri sentimenti, ed è anche quel momento di lucidità in cui si smette di cercare colpe dentro di sé e si inizia a riconoscere il proprio valore. “Mi sento in colpa, come se fossi la causa di ogni mia sventura”, dice Simone, ma poi arriva il riscatto: “sono una persona che vale e vuole dare una lezione”.

Il brano nasce da una riflessione personale profonda: cosa succederebbe se potessimo rivivere una discussione già affrontata? Avremmo la forza di reagire diversamente? Per Simone, la risposta è sì — e “Game Over” è la sua colonna sonora.

Il titolo, non a caso, richiama un linguaggio videoludico ma anche emotivo: la fine di un gioco mentale tossico, l’ultima partita persa… o forse vinta, perché da lì si riparte più consapevoli, più forti.

Con “Game Over”, Simone Berti ci regala un brano potente, allegro e liberatorio, che unisce la leggerezza del ballo a un messaggio di emancipazione emotiva. Perfetto da ascoltare a tutto volume, magari in macchina con i finestrini abbassati e la voglia di ricominciare — davvero, stavolta.

 

ASCOLTA SU SPOTIFY https://open.spotify.com/intl-it/track/5iFLue0dYeH5bon5SxXigA 

 

 

Lascia un commento