Seventeen Fahrenheit, la band tutta al femminile dall’anima rock, è pronta a fare il suo debutto con l’album “Freak” in uscita l’11 aprile per Soundinside Records, distribuito da Believe. Il progetto è stato anticipato dal singolo “Gasping For Breath“, pubblicato il 21 marzo.
Le Seventeen Fahrenheit – Enza, Adriana, Annamaria ed Eloise – incarnano la volontà di rompere gli schemi preimpostati della società e di andar contro quelle dinamiche di vita accettate passivamente. Non hanno paura a esporsi, a dichiararsi parte di una “diversità”, correndo anche il rischio di risultare “Freak” – da qui il titolo dell’album.
Ne abbiamo parlato proprio con loro.
- Ci incuriosisce la vostra storia, e partiamo proprio dalla vostra biografia. Che cosa c’entrano le ripetizioni di matematica e le feste di compleanno?
Un pomeriggio qualsiasi Adriana ed Elo si incontrano a lezione di matematica senza presentarsi, fino a incontrarsi di nuovo a casa di Annamaria durante una delle innumerevoli feste fatte fuori al suo terrazzo. Tutto il resto è storia!
- Il vostro approccio alla musica sembra quindi molto istintivo. Vi è mai capitato di dovervi poi “correggere” avendo a che fare in seguito con professionisti come Jex Sagristano?
Assolutamente sì, i nostri pezzi essendo molto istintivi hanno trovato la sapiente mano di Jex e Ciro che ci hanno spinto ad ascoltarli con un orecchio nuovo. Noi ci siamo fidate perché rispettiamo molto il loro lavoro e la loro professionalità.
- Com’è la scena musicale nel napoletano? Sentite di far parte di una scena o di averne iniziata una completamente nuova? Con quali artisti del territorio siete già in contatto?
La scena napoletana è molto attiva, c’è tantissima musica indipendente e alternativa e conosciamo un po’ tutti anche grazie ai concerti e alla rete che cerchiamo da sempre di sviluppare. Tra i progetti più vicini a noi, per affetto ed esperienze condivise, ci sono sicuramente i Tenue, D’Egidio Ensemble, Blodau Sych, Megaride, Sebeto e tanti altri. Facciamo sicuramente parte di una scena, ma c’è da dire che alla stessa abbiamo sicuramente dato un contributo anche noi ai tempi del liceo, specialmente per quanto riguarda la provincia.
- E cosa avete capito sinora del mercato discografico e delle sue richieste?
Che per quanto si possa provare a seguire la propria linea e le proprie volontà, c’è sempre qualche compromesso da accettare e in questi casi è meglio trovare persone che si rispettano e di cui ci si possa fidare, per scegliere al meglio il percorso da seguire.
- Il Covid ha avuto un qualche ruolo nel vostro percorso musicale?
Non a livello di gruppo, infatti il COVID è arrivato proprio negli anni in cui ci eravamo separate, ma sicuramente ha avuto un forte impatto sulla vita di tutti e tutte e quindi sicuramente anche sulla nostra. Probabilmente, come per molte persone, è servito anche a capire cosa davvero ci stava a cuore e quali vie intraprendere una volta riconquistata la libertà.