Con “Don’t Stop The Night” debutta Phantasy, progetto musicale di Philip Volpicella che fonde la classic disco anni ’70-’80 con la freschezza della nu-disco contemporanea. Un brano che guarda al passato senza nostalgia, ma con la voglia di riportarne in vita l’energia, il calore e il fattore umano.
Abbiamo parlato con Philip per scoprire cosa si nasconde dietro questo primo singolo, tra riferimenti storici, collaborazioni preziose e il legame speciale con la notte, regina indiscussa della musica da ballo.
L’intervista
“Don’t Stop The Night” richiama la disco anni ’70 ma con un’anima contemporanea: cosa ti affascina di più di quell’epoca musicale e come hai cercato di riportarla nel presente?
“Nonostante ascolti tantissima musica di generi e decadi differenti, la disco music classica degli anni ’70 e primi anni ’80 è da sempre uno dei miei generi preferiti. Le fantastiche linee di basso sempre protagoniste, le melodie ed armonie vocali, i cantanti principalmente black, con voci veramente uniche. È quella musica che appena la sento, mi fa stare bene.
Amando anche la nu-disco più contemporanea, mi è venuto naturale realizzare una canzone che unisse le due epoche. Con elementi classici, ed altri più dance moderni.
Uno degli aspetti a cui tengo maggiormente, è che ogni singolo strumento e suono presente nella canzone è stato suonato dal vivo, e questo rende la canzone “viva”. Come appunto accadeva nella classic disco, anche a costo di avere qualche “imperfezione” tecnica. In un periodo storico nel quale nella musica regnano basi, canzoni interamente fatte al computer, scomparsa di diversi strumenti, avere il fattore umano è importantissimo per me.”
Nel brano hai collaborato con musicisti di grande esperienza: in che modo ognuno di loro ha contribuito a definire il sound finale della canzone?
“La canzone è nata al basso, ed in fase di registrazione ho chiesto a Blake Franchetto, che ritengo uno dei migliori bassisti d’Italia, di suonare la versione finale. Gli ho spiegato che tipo di approccio alla canzone desideravo ed i miei riferimenti, e lui ha eseguito una traccia di basso incredibile, perfetta per la canzone.
Per la voce, cercavo una vocalità femminile potente e con estensione, in quanto le strofe sono basse ed il ritornello alto ed intenso. Angela è stata veramente bravissima, ha una voce fantastica.
La disco music è fatta anche di tastiere, strings, e synth, quindi ho chiesto a Mattia Franceschini, grandissimo musicista ed amico, di contribuire al brano, e lui con il suo grande talento ha dato un apporto fondamentale.
Ci tengo anche a ricordare il grande lavoro di mix e mastering di Alessandro Cosentino, presso Creative Hub Studio di Bologna.”
Il nome PHANTASY racchiude un’idea di libertà e contaminazione: quali sono i generi che sogni di esplorare nei tuoi prossimi lavori?
“Ho pronte altre canzoni, genere disco, synth-pop ed anche funk-rock, che spero di realizzare presto e pubblicare. Dato che adoro tantissima musica differente, non voglio avere un unico genere, ma fare quello che mi sento senza avere troppo limiti.”
La notte è il simbolo di questo debutto: cosa rappresenta per te la notte e perché hai scelto di dedicarle il tuo primo singolo?
“L’atmosfera della notte per me è impareggiabile. Che sia una serata a base di musica e divertimento, oppure una notte silenziosa e riflessiva. La maggior parte dell’ispirazione musicale mi arriva quasi sempre la notte.
La notte era ed è la regina della disco music, ed anche nel video musicale che ho realizzato per la canzone, ho voluto trasmettere queste sensazioni.
A tal proposito, sono molto contento dell’accoglienza che sta avendo anche il video musicale, soprattutto considerando che è la mia prima canzone, ed è completamente autoprodotto.”